In occasione del 25° anniversario dell'assassinio di Libero Grassi la Rai proporrà in prima serata una docufiction riguardante la figura di questo imprenditore siciliano che si oppose al sistema del racket. Lo speciale appuntamento televisivo intitolato Io sono Libero verrà trasmesso da Rai 1lunedì prossimo 29 agosto a partire dalle ore 21.20. La produzione della docufiction è stata fatta da Aurora tv mentre i due registi sono Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto.

La sua vita e i suoi impegni

A vestire i panni della moglie di Libero Grassi, Pina Maisano Grassi, cisarà l'attrice catanese Alessandra Costanzo.

La docufiction è stata girata tra Palermo e Roma e attraverso questa prima serata in tv conosceremo un po' meglio la figura del personaggio Libero Grassi.

Grassi nacque a Catania nel luglio del 1924 e all'età di 8 anni si trasferì a Palermo con la sua famiglia. La sua famiglia era avversa al fascismo e i suo genitori scelsero di chiamarlo Libero proprio per ricordare il politico Giacomo Matteotti, che del regime di allora ne fu antagonista e purtroppo anche vittima. Diciottenne Grassi si trasferì a Roma nel 1942 per poter studiare scienze politiche. Era il periodo della seconda guerra mondiale e per poter evitare di combattere a fianco dei fascisti e dei nazisti Libero Grassi decise di entrare in seminario.

La mafia lo uccise

Dopo la fine della guerra il giovane si trasferì di nuovo a Palermo e iniziò gli studi in giurisprudenza, poi riprese l'attività di commerciante come suo padre. Negli anni cinquanta divenne anche un imprenditore del settore del tessile ed anche un attivista in politica nelle file del PRI (Partito Repubblicano Italiano).

Dal 1961 aveva già iniziato, inoltre, a scrivere articoli su alcuni giornali. Esercitando il suo lavoro di imprenditore, Libero Grassi dovette fare i conti con Cosa Nostra, che pretese il pagamento del pizzo. Libero Grassi denunciò però i suoi estorsori e fu sostenuto anche dai suoi dipendenti. Dopo che l'imprenditore rifiutò pubblicamente, anche tramite una lettera al 'Giornale di Sicilia', di cedere ai ricatti della mafiavenne assassinato: era il 29 agosto del 1991.