Per il momento, sono solo due le puntate trasmesse da Sky, ma "The young Pope" ha già raggiunto cifre da record: oltre un milione di telespettatori lo ha visto e sui social è arrivato puntualissimo il tam tam delle recensioni e dei punti di vista tra chi lo reputa un capolavoro e chi invece privo di mordente. Certo è che la serie diretta da Paolo Sorrentino, e prodotta da HBO e Canal+, conferma ancora per una volta l'inesauribile immaginazione visiva del suo autore il quale, anche se non si affida ai voli pindarici tipici dei suoi film, riesce a colpire lo spettatore ed anche a turbarlo.

Vedasi l'incubo iniziale della prima puntata per crederci. Figura centrale, che le prossime puntate sicuramente renderanno ancora più nitida, è il Papa appena eletto Pio XIII, al secolo l'orfano Lenny Belardo, il primo Papa americano della storia della Chiesa Cattolica. Più giovane dei suoi predecessori e affascinante, Lenny si dimostra subito molto enigmatico e completamente diverso da come i fedeli e gli stessi cardinali si aspettavano: chi è veramente, un furbetto che ha surclassato il suo stesso mentore, un ateo incapace e perennemente bisognoso di consigli oppure un mistico ispirato che ha davvero trovato la strada per ricondurre la Chiesa verso un rapporto più esclusivo con il Creatore?

Sono queste le domande che tutti si sono posti e a cui le prossime puntate dovranno rispondere.

Lo stile

Da quello che si è potuto intuire, Sorrentino non ha rinunciato alla sua forza visiva, ma perlomeno evita di costruire inquadrature misteriose e si affida a immagini di immediata comprensione ma non per questo meno affascinanti.

Semmai, e questo è un grande merito che gli va riconosciuto, si è interessato di più alla trama e allo sviluppo dei personaggi costruendo un intreccio ironico e mordente, via via sempre più chiaro o misterioso a seconda di ciò che si vuole mostrare e giocando abilmente con le attese dello spettatore. Insomma, siamo di fronte ad un prodotto buono che cattura e affascina lo spettatore e cerca di fare una riflessione non banale sulla religione e il ruolo del Vaticano nei tempi ultramoderni. Auguriamoci di cuore che i prossimi episodi mantengano queste solide premesse.