Silvia Provvedi difende ancora una volta il suo amato Fabrizio Corona, finito nuovamente in carcere per intestazione fittizia di beni. La Donatella mora è stata intervistata da Paola Perego, sabato scorso, nel corso del programma 'Parliamone Sabato', su Rai 1. Sarebbero stati diversi giornalisti, a quanto pare, a comunicare a Silvia che Fabrizio era finito nuovamente in carcere.
Silvia Provvedi soffre ma non lo fa capire a Fabrizio Corona
Molti, negli ultimi tempi, hanno definito 'cattivo' Fabrizio Corona. Tutto ciò dà molto fastidio alla Provvedi che, durante l'intervista rilasciata a 'Parliamone Sabato', ha sottolineato la non pericolosità dell'ex paparazzo, visto che ha commesso solo reati fiscali.
La Donatella mora ha invitato i detrattori di Corona a riflettere molto prima di definirlo pericoloso e cattivo, precisando che i cattivi sono altri. Paola Perego, ovviamente, ha fatto domande sulla storia d'amore con Corona, ultimamente alquanto 'agitata' a causa delle vicende giudiziarie balzate agli onori della cronaca. Silvia ha rivelato che sta soffrendo ma, ogni volta che si reca in carcere, cerca di non far capire a Fabrizio Corona che ha timore.
Silvia Provvedi reputa l'ex fotografo dei vip una persona forte e coraggiosa, capace di fronteggiare in modo esemplare anche le situazioni più difficili. Paola Perego, dopo aver fatto diverse domande a Silvia Provvedi, ha mandato in onda un servizio sulla madre di Corona, Gabriella.
Questa ritiene che il figlio debba essere curato con l'amore, non con la prigione.
Legale di Corona: 'L'accusa di intestazione fittizia di beni è totalmente infondata'
L'ex fotografo dei vip si sarebbe mai aspettato di tornare nuovamente in carcere. Il difensore di Corona, riferendosi all'accusa di intestazione fittizia dei beni, ha detto che è 'totalmente infondata'; semmai il suo assistito potrebbe essere accusato di evasione fiscale, ovvero un reato che non giustifica la custodia cautelare.
Il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta della Procura, sottolineando che per Corona sussistono ancora le esigenze cautelari di inquinamento delle prove e reiterazione del reato; quindi l'ex paparazzo deve restare in carcere.