‘Li ha soffocati e poi ha riempito il loro letto di benzina e gli ha dato fuoco’. Erica Patti ha raccontato a Nadia Toffa de Le Iene la tragica morte dei figli nel corso della puntata del 25 febbraio. Davide e Andrea sono stati barbaramente uccisi dal padre quando avevano 9 e 12 anni. ‘Li ho rivisti in una bara bianca, non mi ha lasciato neanche il ricordo del loro viso’. Per quell’orribile parricidio Pasquale Iacovone è stato condannato all’ergastolo. La bresciana ha spiegato di aver conosciuto il marito in discoteca. ‘Era un tipo irascibile e non era la persona giusta per me’.

Nel corso dell'intervista la donna ha affermato di aver provato ad interrompere la relazione prima del matrimonio. ‘Mi sono trovata con le mani sul collo e contro al muro’. La mamma di Davide e Andrea non ha nascosto il suo rammarico per non aver compreso in tempo il rischio che correva proseguendo il rapporto con quell’uomo violento. Erica ha spiegato che la situazione è peggiorata quando Pasquale ha iniziato a giocare con le slot machine. ‘Sono stato chiamato dal direttore della banca in quanto il mio conto era in rosso’. Da qui un primo tentativo di chiudere quella relazione fatta di minacce fatte sia con il coltello che con la pistola.

Mani sul collo e le minacce con pistola e coltelli

‘La prima volta che gli ho detto che volevo separarmi lui ha preso il cuscino ed ha provato a soffocarmi dicendomi che è questo quello che ti aspetta se provi a lasciarmi’.

Erica Patti ha precisato che dopo ogni aggressione il marito si scusava e diceva che non le aveva fatto nulla. Nonostante le continue vessazioni del consorte preferisce non chiedere aiuto a nessuno. ‘Non volevo far pesare su altre persone quello che reputavo un mio fallimento. Per quattro anni non ho detto nulla a nessuno’.

Per la bresciana fu l'iniziò un’autentica odissea. ‘Sono arrivata a pesare quaranta chili e sviavo sempre quando mia madre mi chiedeva cosa non andava. Alla fine ho raccontato tutto ai miei genitori e mi hanno dato la forza di cacciarlo di casa’. Da quel momento l’uomo iniziò ad inveire contro Erica e ad aggredirla davanti ai bambini.

‘Mi diceva che era una put..na e mi metteva le mani sul collo’. La donna ha riferito che Davide e Andrea erano impauriti e che non poteva uscire di casa la sera. ‘Pasquale sbucava da tutte le parti fin quando arrivò ad investirmi con la macchina ed a picchiarmi, fui salvata da mio padre’. In quella circostanza la donna chiese per la prima volta l’intervento dei carabinieri. ‘Mi dissero signora faccia un po’ la brava, lui sta piangendo le faccia vedere i bambini ogni tanto’.

'Chiesi aiuto a carabinieri e assistenti sociali'

Erica ha riferito a Nadia Toffa di aver continuato a far denunce e che l’allontanamento è scattato solo dopo che l’uomo è arrivata a minacciarla con la pistola. ‘Subito dopo venne a citofonare da mio padre dicendogli che avevo un mese di vita’.

Un provvedimento che non cambiò di molto la situazione visto che il paese è piccolo e madre e figli incrociavano di continuo l’uomo. 'Quando portò Davide e Andrea in vacanza mi disse che quella sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti'. Vana anche la richiesta di aiuto fatta agli assistenti sociali. ‘Mi dissero che non sapevano cosa fare mentre un brigadiere riferì che Pasquale era tutto fumo e niente arrosto’. Alla fine l’uomo portò a termine il suo diabolico piano togliendo la vita ai due figli per colpire Erica Patti nei suoi affetti più cari. ‘Ora provo tanta rabbia nei confronti di quelle persone che non mi hanno aiutato. Forse avrei dovuto ucciderlo con le mie mani, ma io non sono come lui’.