Non è passata di certo inosservata l'intervista che Kabir Bedi ha concesso a Storie Italiane, programma condotto da Eleonora Daniele su Rai1. L'ex protagonista di Sandokan ha affrontato un'argomento a dir poco drammatico, vale a dire il suicidio del figlio Siddarth allora 26enne, avvenuto nel 1997.

Siddarth era affetto da schizofrenia

Molto spesso la vita dei personaggi famosi non è tutta rose e fiori, e la dimostrazione di tutto ciò è il dramma vissuto da Kabir Bedi nel 1996. In quell'anno il figlio decise di porre fine alla sua vita a soli 26 anni, lasciando nello sconforto più totale il padre che all'epoca era già molto famoso.

Kabir ha rivelato alcuni passaggi molto toccanti di quella vicenda, sottolineando che il figlio si era confidato con lui e gli aveva parlato del suo desiderio di suicidarsi.

Il ragazzo poneva domande inquietanti e si chiedeva che senso avesse la sua vita senza far nulla tutto il giorno. Al 26enne non piaceva più il cibo e aveva iniziato a odiare anche la tv, rimarcando anche il fatto che leggere libri non aveva alcun senso. Kabir in quel periodo non si tirò indietro, anzi, aveva tentato in tutti i modi di dare speranza alle incertezze e ai problemi del figlio.

Siddarth era in cura in un centro di prevenzione contro il suicidio a Los Angeles e lo stesso attore aveva chiamato la squadra per cercare di fargli capire la situazione del figlio.

In quel periodo la squadra per la prevenzione del suicidio provò a parlare con Siddarth ma i risultati furono pessimi, visto che il giovane ormai non riusciva più a vivere una vita serena e non voleva stare in quel centro di cura.

Siddarth aveva anche insegnato all'università

Kabir ha provato in tutti i modi a far uscire il figlio dagli attacchi di schizofrenia che lo affliggevano da tempo.

L'attore indiano ha parlato dei tempi in cui il figlio stava bene, rivelando che era un genio dell'informatica e aveva anche insegnato all'università con grande successo. Quel che succede dopo è a tratti inspiegabile secondo Kabir, visto e considerato che in seguito ad un'incidente pensavano che il ragazzo fosse cambiato per via una forte depressione.

Siddarth era stato curato con pillole che servivano per tenerlo calmo, ma che non avevano dato i risultati sperati. Il ragazzo ormai non credeva in nulla e non riusciva a concentrarsi su alcuna cosa. Kabir ha concluso l'intervista proprio parlando di questa situazione, con gli occhi lucidi e con il dolore che ancora si tiene dentro a distanza di 22 anni.