La Casa di Carta ha riscosso un enorme successo su Netflix. Molti i personaggi amati dai fan della serie, dal Professore a Tokyo, ma alcuni sono particolarmente detestati. Tra questi c'è sicuramente Arturo Roman, il direttore della Zecca di Stato il cui destino fin dalla prima serie è intrecciato con quello della banda. In un'intervista a "Teleshow" l'attore Enrique Arce, che nella serie interpreta Arturito, ha parlato del suo personaggio descrivendo somiglianze e differenze con la sua vita privata. L'artista, pur essendo contento del suo ruolo nella serie, ha confidato però che gli sarebbe piaciuto interpretare un altro personaggio: Berlino.

Enrique Arce su Arturito

L'attore si è lasciato andare ad alcune confessioni sulla sua personalità e non ha mancato di fare un paragone con il suo personaggio. "Visceralità, spontaneità e incoscienza sono i punti di forza di Arturo. Forse lui per certe cose è più coraggioso di me" ha rivelato Enrique Arce, che riconosce però di condividere la personalità e l'energia del personaggio più odiato de 'La Casa di Carta'. Nessuna somiglianza, invece, per quel che riguarda la vita privata. Nella serie, infatti, Arturo è un facoltoso direttore di banca, è sposato, ha figli e intrattiene una relazione sentimentale con la sua segreteria Monica. Del tutto diversa la vita personale dell'attore. "Non sono mai stato innamorato di due persone allo stesso tempo, non ho figli, non ho molti soldi, né mi sono mai piaciute le cose costose" ha rivelato Arce.

In ogni caso Arturito è un personaggio che gli ha lasciato molte gioie, permettendogli di viaggiare attraverso molti stati d'animo, "dalla miseria umana al coraggio, dall'eroismo alla mediocrità".

La preparazione per il suo personaggio

Alla domanda sulle difficoltà incontrate nell'interpretare il ruolo di Arturito l'attore ha rivelato di aver dovuto affrontare una grande trasformazione.

“Più di ogni altra cosa è stato il cambiamento fisico. Ho dovuto ingrassare da 65 a 72 kg, sembrare più vecchio, più emaciato. Ma la preparazione non è stata così difficile perché mi sono fidato del regista e ho capito che quello che cercavo era l'umorismo nel pathos, un personaggio tragicomico" ha rivelato l'artista, pur confidando che Arturo è uno dei personaggi de 'La Casa di Carta' in cui si vede di meno.

Il suo giudizio come attore è comunque positivo, perché l'odiato direttore è un personaggio che divide l'opinione pubblica: "Arturo è divertente, fa quasi ridere, ma alla fine vorresti ucciderlo".

'Mi sarebbe piaciuto essere Berlino'

Alla fine Enrique ha confessato che, se non avesse interpretato Arturito, gli sarebbe piaciuto essere Berlino, il fratello del Professore amato e odiato dai fan allo stesso tempo. "Mi sarebbe piaciuto certamente - ha confidato l'attore - ma l'avrei interpretato in modo completamente diverso da quello che ha fatto Pedro Alonso. Lo avrei reso molto più odioso, machiavellico e oscuro". In ogni caso, secondo Arce, sarebbe stato difficile rendere il personaggio di Berlino meglio di Alonso.