Un posto al sole nel corso degli oltre vent'anni di messa in onda ha visto l'ingresso in scena di diversi personaggi che pian piano sono entrati nel cuore dei fedeli fan della soap. Tra questi c'è il simpaticissimo vigile Salvatore Cerruti, interpretato dal bravo attore Cosimo Alberti, il quale ci ha concesso un'intervista esclusiva nella quale ha toccato diversi temi.

Cosimo Alberti: 'La notizia della sospensione delle riprese era nell'aria'

Ciao Cosimo, come hai preso la notizia della sospensione delle riprese di Un posto al sole a causa della situazione che stiamo vivendo?

"La notizia della sospensione delle registrazioni non ci ha colti di sorpresa perché ormai si sentiva nell'aria.

Gli ultimi giorni di posa fatte a febbraio erano avvenute in un clima surreale. Si arrivava negli studi Rai e dovevi firmare un'autocertificazione. Poi giungevi sul set e la troupe ti accoglieva con guanti e mascherine. Tra colleghi non ci si salutava più né coi classici bacetti sulla guancia né tanto meno con gli abbracci e si indossavano i presidi di sicurezza. Era diventato difficile e rischioso recitare recitare quindi la notizia della sospensione ci è sembrata ovviamente giusta".

Un posto al sole si è fermato e l’ultima volta che Salvatore Cerruti è apparso in video ha fatto in qualche modo pace con il padre. Questo aspetto secondo te verrà approfondito nel momento in cui si potrà tornare a girare?

"Credo proprio di si, la riappacificazione di Sasà Cerruti col padre è visto dagli autori come un messaggio civile non indifferente contro l'omofobia che non può essere né trascurato né tanto meno lasciato in sospeso. Mi auguro che al rientro dal lockdown la vicenda di Cerry e del suo papà possa avere un seguito".

Interpreti Salvatore ormai da diversi anni, quanto ti senti vicino al tuo personaggio?

"Sono indubbiamente molto vicino al mio personaggio. Ci sono molte caratteristiche del carattere dell'attore Cosimo Alberti nel personaggio di Salvatore Cerruti. Entrambi sono dei bravi ragazzoni a volte ingenui, amano la musica popolare e collezionano tammorre, castagnette, libri d'arte, manuali di musica e romanzi. Ci sono molti punti forti di Cosimo di Sasà, di contro però il lato debole del vigile che a volte si è fatto sopraffare dagli altri in Cosimo invece non c'è affatto".

Alberti: 'Io e Nina Soldano abbiamo creato una rubrica umoristica sui social'

Sei appassionato di balli popolari ed in particolare di tammurriata. Quando è nata questa passione e quando hai deciso di portarla in scena?

"Ho amato da sempre i balli popolari, fin da bambino perché i miei genitori sono pugliesi emigrati a Napoli due anni prima che io nascessi e mi hanno allevato con pane e Pizzica. Inoltre avevano una casa nei pressi del Santuario della Madonna dell'Arco dove è ancora vivo il culto della Tammurriata. Tuttora partecipo attivamente a tutte le feste religiose sia pugliesi che campane. Non sono stato io a portare la Tammurriata in televisione almeno non direttamente ma involontariamente perché bisogna riconoscerne il merito agli autori di Upas che -ispirati dalla mia vita privata - l'hanno inserita nelle sceneggiature del mio personaggio".

Durante questo periodo fai molte dirette Instagram con la tua collega Nina Soldano. Come è nata questa idea?

"Questo periodo mi ha dato modo di scoprire le dirette streaming sulle varie piattaforme social a cui prima non ero particolarmente affezionato. Preferisco il contatto diretto col pubblico, fatto di complicità, di scambio di energia. Nei miei spettacoli creo col pubblico un profondo rapporto di empatia ricco di pathos che ovviamente le dirette non posso ricreare però riconosco che è stato un bene che ci fossero perché hanno allietato non poco le nostre lunghe giornate di clausura. Con Nina è nato un rapporto cybernetico per puro caso, agli inizi della reclusione ci siamo scambiati un saluto mentre lei era nel suo giardino e io e il mio coniuge sul balcone di casa a fare esercizi di fitness.

E' stato cosi che lei ci ha seguiti e abbiamo trascorso insieme un'ora di allenamento tra risate ed aneddoti. Questo involontario evento ha scatenato i nostri follewers che ci hanno chiesto di rifare questo tipo di diretta. Da allora è diventato un atteso momento di relax e spensieratezza che si articoli in due incontri settimanali. Diamo appuntamento alle centinaia di persone che hanno la possibilità di eseguire gli esercizi con Cristian che è personal trainer quindi un professionista del settore gym e nel contempo hanno la possibilità di distrarsi con le battute comiche che io e Nina ci scambiamo a profusione".

Quale riscontro hanno avuto queste dirette? Le continuerete a fare?

"Il positivo riscontro di queste dirette ha spinto me e la collega Nina Soldano a creare un duo cyber che ha creato una rubrica umoristica dal titolo "Quarantella".

Essa avviene sempre tramite dirette streaming dove Cosimo insegna a Nina le poesie in lingua napoletana di Eduardo, Totò, Di Giacomo. Ogni domenica alle 18 ci colleghiamo e ridiamo con il dialetto di Nina. Abbiamo integrato l'appuntamento con alcune canzoni che tentiamo di cantare insieme, aneddoti divertenti e da alcune barzellette che fanno parte del mio rodato repertorio artistico. Il duo si chiama "I solerti", una parola composta dalle prime lettere del cognome di Nina (SOLdano) e le ultime del cognome di Cosimo (albERTI). Ci piaceva questo nome perché è evocativo in quanto si riferisce a persone attente, dinamiche,energiche, attive, un po' come dovrebbero essere tutti in questa brutta e strana situazione in cui ci troviamo tutti".

'Un posto al sole mi ha dato la popolarità, ma nessuno mi ha regalato nulla'

Molti giovani che intendono intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo, decidono di partecipare ai talent show. Cosa ne pensi di questi programmi?

'" giovani tendono a seguire quello che viene offerto loro. Sono d'accordo e favorevole ai talent show perché oltre ad essere un ottimo programma di intrattenimento è anche fucina di artisti validi. Di contro invece guardo ai reality con occhio più critico perché se è pur vero che essi sono programmi che riscuotono un certo successo non sempre però, anzi raramente, creano artisti di spessore. Entrambi i programmi sono il veicolo più facile per farsi conosce e fare "carriera" però se nei primi per mantenere il successo devi essere bravo nei secondi basta essere "personaggio" che non sempre ti servirà per mantenere il successo".

Il successo ha cambiato in qualche modo la tua vita? Ha portato dei cambiamenti?

"Recitare in "Un posto al sole" mi ha dato in pochi anni una popolarità che non ho avuto in trent'anni di teatro. Essa indubbiamente mi ha dato dei vantaggi che prima li potevo solo sognare però vi assicuro che nessuno mi ha regalato niente. Tutto quello che ho e so me lo sono sudato e conquistato con tanti anni di gavetta. Ho studiato fin da piccolo recitazione e conosco la differenza tra "essere attore" e "fare l'attore"'.

Se non avessi intrapreso la carriera artistica che lavoro ti sarebbe piaciuto fare?

"Da bambino per un brevissimo periodo volevo fare l'astronauta, forse perché suggestionato dallo sbarco sulla luna del '69 Poi il ballerino e l'attore.

Se non fossi diventato attore mi sarebbe piaciuto fare il fotografo freelance".

Una fase delicata come quella attuale sta pesando su tutti noi in maniera differente. Cosa ti è mancato di più in questo periodo?

"In questo periodo mi è mancata da morire la mia famiglia in particolare mia madre, che ha una problematica legata alla senilità, ma per fortuna ci sentivamo e video chiamavamo ogni giorno. Inoltre mi è mancato il mio lavoro a teatro e le mie care corsiste dei miei corsi di danza popolare a cui sono particolarmente legato. In fin dei conti però non posso proprio lamentarmi, perché trascorro le mie giornate con l'uomo che amo e che ho sposato nove mesi fa. Abbiamo le giornate ricche fatte di esercizi di fitness, partite a scacchi e a dama, ci facciamo scorpacciate di serie televisive film di ogni genere. Cuciniamo quello che vogliamo compresi torte e pizze e leggiamo libri e fumetti, insomma una vera pacchia".