Diego Armando Maradona, che aveva da poco riunito la famiglia per festeggiare i suoi sessanta anni, è morto oggi dopo un malore. Da poco era riuscito a riunire tutti i suoi figli, facendo così in modo che Gianina, Dalma, Diego Junior, Jana e Diego Fernando diventassero davvero fratelli. Tutti figli con madri diverse ma con un unico amore paterno, forte al punto da superare tutte le incomprensioni per una vita spesso spericolata. Diceva di lui Michel Platini, campione indiscusso della Juventus e della nazionale francese: “Quel che io faccio con un pallone Maradona lo fa con un’arancia”.
L'annuncio del decesso
La news è stata diffusa appena qualche minuto fa. La causa del decesso, se confermata, sarebbe un arresto cardiocircolatorio che è risultato fatale per l'ex bomber. L'intervento alla testa era perfettamente riuscito, come annunciato dai figli nei giorni scorsi, ma il fato ha voluto che l'avventura terrena di Diego avesse fine oggi.
La reazione del popolo Italiano
Nonostante sia notizia d'ultima ora, tutte le reti nazionali e tutte le testate giornalistiche non fanno altro che parlare della morte di Diego Armando, un calciatore che ha fatto la storia, partendo dall'Argentina fino a conquistare Napoli. Sgomento, tristezza e incredulità, sono questi gli stati d'animo del momento.
Un giocatore che era già un mito ma che adesso è diventato leggenda.
L'ultima intervista di Diego e la carriera
"Ho vissuto intensamente la mia vita, non ho avuto paura, lo rifarei altre cento, mille volte" aveva dichiarato poco tempo fa Maradona, protagonista oltre che di una vita fatta di alti e bassi anche di una carriera straordinaria.
Tra le sue perle il Mondiale del 1986, vinto praticamente da solo con l'Argentina, e gli anni di Napoli, con scudetti e la Coppa Uefa portati in bacheca ad averne suggellato per sempre la memoria nella mente dei tifosi partenopei. Un legame con la città campana certificato anche dal mito dei tanti tifosi italiani che tifavano Argentina nella semifinale tra l'Albiceleste e l'Italia giocata nei mondiali del 1990.