‘Mamma sei tu?’. É questo il titolo del libro scritto da Aurora Betti, edito da Caro Diario. L’esigenza di questo romanzo autobiografico nasce dalla volontà della giovane di far conoscere a tutti la sua storia, la sua verità.

Aurora, già partecipante a Tempation Island, dopo la fine del programma televisivo ha iniziato a mettersi sulle tracce della sua mamma biologica, la signora Angela.

Nel corso di questa intervista esclusiva a Blasting News, l’influencer ha raccontato le sensazioni con cui ha dovuto convivere quando era adolescente. "In età adolescenziale, ho iniziato a sentirmi diversa.

Come se mi mancasse qualcosa rispetto agli altri". Una sensazione di diversità che l’ha spinta a mettersi in gioco nei meandri di Facebook. Nonostante tutto, pero, la giovane Betti oggi è felice della sua vita. È fiera di chi è, della sua famiglia, dei genitori adottivi che l’hanno cresciuta, perché, come lei stessa ha detto, senza il passato non sarebbe potuta essere quello che è oggi.

Le domande di Aurora Betti

"Chi era la mia vera madre? Perché mi aveva abbandonata? Perché fare questo a una bambina, a una figlia? Tante domande a cui volevo dare risposta...”. Queste parole sono estratte dal tuo libro, Aurora. Quando hai iniziato a porti queste domande? Quando, dentro di te, è nato il desiderio di cercare la tua vera madre?

‘Queste domande sono arrivate con la mia adolescenza, paradossalmente, appena l’ho saputo, mi sentivo speciale. Nel mio immaginario di bambina avere due mamme era sicuramente una cosa speciale. Poi, in età adolescenziale, ho iniziato a sentirmi diversa. Come se mi mancasse qualcosa rispetto agli altri’.

Nel tuo libro racconti di quando, a 22 anni, hai contattato una signora, una certa Angela, e alla domanda: “Sei tu?”, ha risposto con un secco: “Non sono io tua madre”.

Cosa hai provato quando hai ricevuto quella risposta secca e, di fatto, anche fredda?

‘Quella risposta non era altro che una conferma, si era tradita da sola, perché io non avevo chiesto se fosse mia madre. In quel momento ho capito che sarebbe stato un percorso lungo e doloroso verso la verità’.

Cosa ti ha fatto continuare a sperare dopo il no ricevuto

‘Non ho sperato, avevo una fame di verità talmente forte che, anche messa di fronte all’evidenza di una donna bugiarda che non sarebbe stata di nessun aiuto, ho continuato a scavare e....

alla fine ce l’ho fatta’.

Come tu ben racconti tra le pagine del libro, tua madre biologica, Angela, aveva avuto una relazione con un uomo sposato la cui donna si chiamava Aurora come te. Quando hai saputo che il tuo nome ti fosse stato dato principalmente per questa rabbia, come ti sei sentita?

‘Certo, ho sofferto, ma questa sofferenza mi ha portata ad avere quello che mi rende felice ora. Nel libro descrivo dei passaggi del destino, dolorosi ma fondamentali affinché succedesse tutto questo’.

L’adozione

Nel 1995, però, Chiara e Manlio, ti hanno adottata. Ti hanno dato una casa, una nuova famiglia e tutto l’amore che ti manca. Cosa ti ricordi di quel giorno di quando ti vennero a prendere e ti portarono a casa?

‘Non ricordo nulla, avevo 1 anno e mezzo, però per me, il 23 settembre è come se fosse un secondo compleanno’.

Aurora Betti: ‘Senza quel male non avrei incontrato la mia famiglia’

I veri genitori sono quelli che ti crescono?

‘Certo, o meglio... i figli non sono di chi li fa, ma di chi li cresce. Ma io la ringrazio, senza tutto quel male non avrei incontrato la mia famiglia’.

Che insegnamenti vorresti trasmettere a tuo figlio, dopo aver vissuto sulle tue spalle questa esperienza così forte?

‘Mio figlio spero cresca nel modo più meraviglioso possibile, ma appena sarà in grado di capire, gli racconterò la storia della sua mamma... deve capire che la vita a volte è anche dura’.