Fabrizio Corona, l'ex re del gossip, è ancora ricoverato nel reparto psichiatrico dell'ospedale Niguarda di Milano poiché giovedì 11 marzo si era provocato delle ferite al braccio dopo aver appreso la notizia della revoca degli arresti domiciliari che stava scontando nel suo appartamento.
La decisione di farlo tornare in carcere è stata avanzata dal Tribunale di Sorveglianza meneghino che, ritenendo Fabrizio responsabile di aver violato i termini delle prescrizioni imposte dal Magistrato Marina Corti che gli permettessero di scontare il rimanente della pena nella sua dimora, ne ha disposto l'immediata revoca.
Il Magistrato e il Procuratore Generale Antonio Lamanna hanno evidenziato che Corona non si è attenuto alle regole in diverse occasioni: prima ha convocato a casa il suo personal trainer nonostante il lockdown, poi ha continuato ad apparire in diversi programmi tv e ad usare i social network, attirandosi diverse denunce per diffamazione e scatenando anche l'ira dell'ex moglie Nina Moric.
Inoltre l'uomo, contestualmente agli arresti domiciliari, avrebbe dovuto seguire un percorso di disintossicazione dalla cocaina e di cura del disturbo di personalità da cui i medici hanno dimostrato, nel 2019, sia affetto.
Fabrizio però sembra non aver fatto nulla di tutto ciò, perciò i magistrati prima hanno cercato di redarguirlo con una diffida ma poi, davanti ai suoi continui atteggiamenti, si sono trovati costretti a revocare gli arresti domiciliari e a comunicargli la decisione di rinchiuderlo dietro le sbarre fino al 2024, anno in cui l'uomo finirà di pagare il suo debito con la giustizia.
Corona ha reagito in malo modo alla notizia, sia ferendosi volontariamente al braccio destro con una biro sia iniziando uno sciopero della fame; gli atti autolesionistici hanno costretto i suoi conoscenti più stretti a farlo ricoverare all'Ospedale Niguarda di Milano.
Arrivato nel nosocomio lunedì 15 marzo, l'uomo ha continuato a scioperare per la fame fino a mercoledì 17, quando ha bevuto una tazza di te assecondando il volere dei medici e di Ivano Chiesa, suo storico avvocato.
Il sostegno a Fabrizio Corona
Nei giorni scorsi molti sono stati i fan e i colleghi dello spettacolo che hanno espresso il loro appoggio.
I membri del suo staff hanno lanciato la petizione web 'Libertà per Fabrizio Corona contro la carcerazione ingiusta', arrivata in pochi giorni a raccogliere più di 57mila firme. Nel testo dell'iniziativa, puramente simbolica, l'entourage si domanda perché l'uomo debba essere considerato "così pericoloso" da meritarsi ancora la galera.
Uno degli interventi a suo favore più celebri è stato quello del cantautore Adriano Celentano che, martedì 16 marzo, ha scritto un lungo post sulla sua pagina ufficiale Instagram in cui non solo ha espresso il suo supporto ma anche le opinioni in merito al caso.
In particolare, il Molleggiato scrive che: "Si danno 14 anni ad uno come te, che ha fatto sì, cose punibili dalla legge, ma non a tal punto da equiparare i tuoi madornali errori di vita a chi uccide una persona". Celentano continua il suo post facendo riferimento all'ultimo intervento tv di Fabrizio e della madre Gabriella durante una puntata di Non è l'arena di Massimo Giletti in cui la mamma si è mostrata disperata, mostrando "un dolore così grande che pareva uscire dallo schermo, quasi come a sciogliere una LACRIMA di chissà quanta gente ti stava guardando".
Adriano Celentano ha quindi difeso a spada tratta l'imprenditore catanese e dalla sua stessa parte ci sono anche i centinaia di migliaia di follower che stanno usando i social per esprimere tutta la loro solidarietà e augurargli una pronta guarigione.
Le parole dell'avvocato Chiesa
Ivano Chiesa è da anni una delle persone più vicine a Fabrizio Corona e lo ha sempre assistito durante tutte le vicende giudiziarie che l'hanno coinvolto da 'Vallettopoli' in poi.
Lo storico avvocato ha iniziato a rispondere a parte delle accuse avanzate dai magistrati nei confronti del suo assistito, ribadendo innanzitutto che Fabrizio usasse i social network per lavorare, cosa che è permessa dalla legge nel caso in cui si stia scontando una pena agli arresti domiciliari.
Ha inoltre dichiarato che la decisione di riportarlo in carcere non può essere attuabile in quanto Corona "sta male, da quello che so resterà ancora ricoverato a lungo, è in osservazione psichiatrica". Infatti non si sa ancora per quanto tempo Fabrizio dovrà rimanere in ospedale o quando verrà finalmente dimesso.
Chiesa suppone infine che l'accanimento dei giudici nei confronti del suo cliente siano dovuti "allo stereotipo di Corona di 14 anni fa, ma lui ora è un uomo diverso".