Si dice che non esista nulla di peggio di un buono che diventa cattivo, ma nel mondo del cinema spesso sono le parti dei 'cattivi' a regalare agli attori grande fama. Perché poi, alla fine, ci si affeziona ai cosiddetti 'villains' tanto quanto agli eroi. Un esempio? In realtà ne esistono decine: cosa sarebbe stato 'Star Wars' senza Dart Fener o Batman senza Joker? Avrebbero avuto successo 'Il silenzio degli innocenti', 'Shining' o 'Psyco' senza i terrificanti e meravigliosi Anthony Hopkins, Jack Nicholson ed Anthony Perkins nei ruoli di Hannibal Lecter, Jack Torrance e Norman Bates?

Ci sono anche cattivi che meritano la redenzione come il citato Fener di Guerre Stellari, un tema comunque ricorrente. Tra le Serie TV di successo degli ultimi decenni, una che ha giocato molto su questo precario equilibrio è 'The Vampire Diaries' perché ovviamente parte da un presupposto: il vampiro, per quanto lo si possa normalizzare e distaccare dalla tradizione gotica e dalla mitologia, resta comunque un predatore e bevitore di sangue umano e, pertanto, far prevalere il lato umano è un'eccezione e non certamente la regola. I fan della serie creata da Julie Plec hanno apprezzato Stefan Salvatore, ma per quanto affascinante e capace di veri sentimenti è stato anche autore di tante atrocità.

Proprio questa oscillazione tra il bene e il male è quella che ha divertito l'attore che gli ha dato il volto, Paul Wesley che ne ha parlato in una recente intervista concessa insieme al suo ex partner artistico Ian Somerhalder in TVD e attuale socio in affari nella produzione del bourbon Brother’s Bond.

'Facevo sempre il bravo ragazzo ed ero un po' invidioso'

Nei primi episodi di 'The Vampire Diaries', Stefan è il fratello buono che si innamora di Elena, Damon - interpretato da Ian Somerhalder - è quello cattivo che non si fa scrupoli a bere il sangue umano fino ad uccidere le sue vittime. Ma in realtà il rifiuto di Stefan per il sangue umano nasce dal suo lato oscuro: quando lo assume, infatti, non riesce più a fermarsi e si trasforma nello 'squartatore'.

"Facevo sempre il bravo ragazzo e francamente ero un po' invidioso (dei cattivi, ndr). Nel momento in cui il mio personaggio ha preso una svolta - ha detto Paul Wesley - ed è diventato cattivo, ero entusiasta di fare Stefan in versione squartatore perché per me era un nuovo ruolo". Ma i super cattivi di TVD alla fine sono entrati davvero nel cuore dei fan, basti pensare a Klaus Mikaelson reso talmente memorabile dall'istrionico Joseph Morgan a tal punto da meritarsi una serie tutta sua (The Originals, ndr), lo stesso Damon prima maniera o la sensuale Katherine Pierce la cui interpretazione, per sua stessa ammissione, ha divertito Nina Dobrev più del ruolo cardine di Elena Gilbert.

'La scena più bella? L'ultimo abbraccio tra Stefan e Damon'

The Vampire Diaries nelle sue otto stagioni è stato anche un inno ai sentimenti veri, su tutti quello della famiglia. Non è un segreto che il legame più intenso alla fine non sia stato quello tra Elena e Stefan o Elena e Damon, ma quello tra gli stessi fratelli Salvatore. Per questo, secondo Paul Wesley, la scena più intensa in otto anni è proprio l'ultima, l'abbraccio tra Stefan e Damon a conclusione della vita di quest'ultimo (Stefan era già morto da diversi anni). "Un momento solenne e potente, anche perché è stata davvero l'ultima cosa che abbiamo girato insieme". Un abbraccio che alla fine non è solo finzione scenica, ha evidenziato Ian Somerhalder.

"Il nostro è stato il lavoro di una vita, ma anche il legame che si è instaurato tra noi è stato immediato. Nella prima stagione abitavamo in appartamenti uno accanto all'altro e abbiamo trascorso serate bellissime in Georgia anche fuori dal set. Così alla fine quelle tante clip di Stefan e Damon davanti a un bourbon abbiamo deciso di ricrearle davvero ed è stata la nostra riunione", ha spiegato facendo riferimento all'iniziativa commerciale che li vede insieme.