Arrivato alle 11:30 del 20 ottobre il comunicato ufficiale di Fiorello, a seguito della riunione di stamane con il consiglio d'amministrazione della Rai. "Viva Rai2, e così abbiamo già il titolo" annuncia così il richiamo alla sua precedente trasmissione radiofonica -"Viva Radio2"- ringraziando la Rai, soprattutto l'ad Carlo Fuortes e Stefano Coletta, e ripercorrendo parte della sua carriera, passata nel 1992 proprio da Rai2 con il nuovo Cantagiro. Il conduttore si è mostrato entusiasta per questo nuovo inizio e per un programma che ha l'intento di sperimentare, come fu con "Viva Raiplay!" nel 2019, ultima collaborazione di Fiorello con la Rai ad eccezione delle parentesi sanremesi che lo vedevano ospite del direttore artistico Amadeus.

Definita quindi la collocazione ufficiale del programma che andrà in onda tutti i giorni dal 7 novembre su RaiPlay e dal 5 dicembre su Rai 2 nella fascia oraria dalle 7 alle 8:30.

Le reazioni dopo il primo annuncio di Fiorello

A pochi giorni dall'annuncio del suo ritorno in Rai, Fiorello scatena una lunga scia di polemiche e malumori. Il sindacato dei giornalisti è intervenuto contro la scelta di inserire il nuovo programma "Via Asiago 10!" nella fascia oraria mattutina di Rai1 dalle 7:10 alle 8, spazio occupato attualmente dal programma di approfondimento del Tg1.

Le polemiche hanno suscitato non poche tensioni in Rai, dove si lavorava da tempo per riavere il conduttore sul piccolo schermo e pare che la trattativa fosse andata a buon fine solo dandogli carta bianca sul tipo di format e la collocazione nel palinsesto.

La lettera del comitato di redazione del Tg1

Il comitato di redazione del Tg1 ha pubblicato una lettera precisando che non c'è nessuna guerra aperta con Fiorello ma che l'introduzione del suo programma rischierebbe di compromettere l'offerta informativa al pubblico.

"Caro Fiore", così si apre la lettera in cui vengono riportate parole di stima e affetto verso il lavoro e la professionalità del conduttore, precisando che il disappunto è verso la mancanza di rispetto per i giornalisti che da mesi lavorano alla realizzazione dello spazio informativo del mattino e per il rischio di vedere andar perse quasi 150 ore di informazione.

Con questa lettera l'intento era di appianare i malumori suscitati dalla precedente nota del sindacato, il quale esprimeva "sconcerto" per la decisione di collocare il programma nel palinsesto senza informare preventivamente la redazione.

Nel frattempo il conduttore aveva preferito restare in silenzio davanti alle polemiche dei giorni scorsi, probabilmente in attesa di definire i dettagli del suo morning show.