Una strada carica di storia in provincia di Vicenza, costruita durante la prima guerra mondiale, per portare approvvigionamento alla prima linea del fronte. Sette chilometri unici sulle pendici rocciose del monte pasubio con 52 gallerie, per un totale di 2600 mt scavati nella roccia, in soli dieci mesi. Un sentiero che parte da Bocchetta Campiglia e arriva alle porte del Pasubio, attraversando guglie e canaloni fantastici, con panorami da togliere il fiato.

Uno dei sentieri più belli del mondo

È detta anche Strada della prima armata questo bellissimo sentiero di montagna con oltre 750 metri di dislivello in soli sei chilometri e mezzo di lunghezza, e quindi non è proprio una passeggiata di salute, affrontabile a cuor leggero e senza un briciolo di preparazione fisica, anche se le indicazioni del CAI la danno come sentiero E (escursionistico facile).

Ultimamente in occasione del centenario, il sentiero è stato invaso da ogni genere di turisti e non solo dagli amanti della montagna, persone che salgono con scarpe inadeguate, alcuni anche in ciabatte, creando spesso momenti di "panico" e vere e proprie code agli ingressi delle gallerie. Sarebbe invece molto opportuno prima di affrontare la montagna, di informarsi su alcune semplici regole di comportamento e rispetto per la natura e per se stessi.

Mettere a rischio la propria salute e quella degli altri è un attimo, inoltre questo sentiero carico di significato e valori, andrebbe percorso con il pensiero a quel periodo tragico, per rendere merito e onore a quei soldati che hanno dato la vita con sacrificio e abnegazione

Il sentiero si snoda in costa salendo ripidamente dai circa 1250 mt di Bocchetta Campiglia, dove si parcheggia l'auto (ricordate di portare 6 euro di moneta per il parcheggio), arrivando fino ai 1923 mt del Rifugio Papa dove effettuare una sosta ristoratrice per poi proseguire fino alla prima linea del fronte a oltre 2200 mt di Cima Palon.

La storia sotto i piedi e nel cuore

Ogni passo percorso in avvicinamento alla vetta è un passo che evoca ricordi del 33° battaglione comandato dal Tenente di complemento Ing. Zappa Giuseppe, che a forza di piccone e dinamite ha scavato un varco per raggiungere un valico fino ad allora invalicabile, La bella Laita, valico che dava il controllo alla valle, per il controllo dei movimenti del nemico.

Le prime nove gallerie sono di avvicinamento ma solo con la 10° e l'11° si arriva ad attaccare il punto più difficile ed impervio che era il vero obiettivo da difendere.

All'uscita della 20° il paesaggio cambia radicalmente, diventando un paesaggio di alta montagna, dove nei mesi ottobre e novembre o quelli appena dopo lo scioglimento delle nevi, si possono incontrare ungulati che abitano i ghiaioni del Pasubio.

Le gallerie in quota dalla 41° alla 52° sono tutte intorno ai 1800/2000 mt e permettono di vedere la Valle Canale che si snoda fin sotto il #Rifugiopapa, che aspetta l'arrivo dei trekker per il giusto riposo.

Per chi ha gamba poi, dopo la piccola sosta a leggere le insegne marmoree a ricordo dei nostri eroi, si può salire direttamente a Cima Palon dove si può godere di una vista a 360° e si possono esplorare anche le gallerie e le trincee della prima linea, incappando qualche volta ancora in qualche reperto bellico, che è buona norma andare a depositare sotto la croce della cima.

La camminata in salita è prevista in circa 3 ore fino al Rifugio con un'altra ora per arrivare alla cima Palon, mentre il ritorno più agevole avverrà attraverso la strada degli Scarubbi, che è stata la prima strada di approvvigionamento al fronte, sempre sotto il fuoco nemico.

Tornare a casa con queste immagini riempirà il cuore di orgoglio e di un pizzico di tristezza, ma vale davvero la pena dire ... "io ci sono stato".