Un paese affranto per la perdita del Santo. Venti mesi fa i ladri avevano trafugato dalla chiesa di Monteroduni (Isernia) una statua del 1500 che raffigurava San Michele, pensando di poterci guadagnare, ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri del nucleo operativo, che hanno preso a cuore il fatto, avviando una vera propria caccia all'uomo.

In Italia non se parla

La particolarità di questa vicenda è che a parlarne non è un giornale locale o nazionale, ma niente di meno che il noto New York Times, che ne dà notizia addirittura nella prima pagina delle news online.

Perchè in Italia non se ne parla? Semplicemente perché ormai diamo per scontata tutta la bellezza che ci circonda e che sempre più viene dimenticata, senza apprezzarne il valore.

A Monteroduni la notizia ha acceso gli entusiasmi tanta da far organizzare una vera e propria festa paesana con processione annessa e con il coro "Viva San Michele" si è riportata la statua al suo posto.

Nel 2016 sono stati circa 450 i furti perpetrati nelle chiese e i Carabinieri preposti alla tutela dei beni culturali, sono riusciti ad intervenire in meno della metà. Chiudere le chiese sembrerebbe essere l'unica soluzione contro i ladri, ma una chiesa chiusa è una doppia perdita, sia per chi ama l'Arte e sia per chi la frequenta per la preghiera.

Non rimane che sperare che si parli di questo problema e non si dimentichi che l'Italia ha un patrimonio che va tutelato e difeso. Già nel 1996 tutti i chierici sono stati invitati a catalogare e fotografare le opere d'arte presenti nelle loro chiese consentendo ad oggi, su notizia di Padre Pennasso, che oltre il 78% delle opere presenti sono catalogate e fotografate.

Un lavoro sicuramente enorme e utile, che però vede ancora circa il 40% di opere a rischio .

Il digitale come aiuto

Magari con l'uso di App mirate si potrà trovare una soluzione che aiuti a completare l'inventario di tutto il patrimonio che è a rischio di essere dimenticato. Esistono tutt'oggi diverse chiesette del 1300 fino al 1600 "disperse" in borghi e paeselli italiani con pochi visitatori, ma che per i tesori presenti meriterebbero ben altre platee.

L'avvento del digitale potrebbe creare una grande accelerazione nella cura e catalogazione di queste opere, ma soprattutto potrebbe aiutare una volta per tutte a far conoscere in modo approfondito, ciò che oggi viene dato continuamente per scontato e non ultimo, magari anche creare nuovi posti di lavoro nel comparto Turismo-Ambiente.