Comitini non è solo un piccolo comune in provincia di Agrigento ma è un piccolo scrigno di storia, cultura e tradizioni, un luogo dove il passato industriale si intreccia con il paesaggio siciliano e le suggestioni letterarie. Un viaggio in questo borgo offre un'esperienza ricca e inaspettata.
La storia scolpita nella roccia
Il nome stesso di Comitini è avvolto nel mistero, con diverse teorie che ne suggeriscono l'origine: dal latino "Statio Comitina", un'antica stazione militare romana, all'arabo "Qumma at Tin", ovvero "collina dei fichi". La fondazione ufficiale risale al 23 giugno 1627, quando il barone Gaspare Bellacera ottenne il "ius populandi" dal re Filippo IV di Spagna, dando vita a un centro abitato che avrebbe segnato la storia della Sicilia interna.
Il cuore di questa storia batteva al ritmo martellante delle zolfare. Per secoli, l'economia e la vita sociale di Comitini sono state indissolubilmente legate all'estrazione dello zolfo. Le miniere non erano solo luoghi di lavoro, ma il fulcro di un intero sistema sociale e produttivo che ha plasmato l'identità del paese. Il duro lavoro dei "carusi", i giovani minatori, e l'aria densa di fumo e fatica hanno lasciato un segno indelebile, raccontato oggi con dignità e memoria.
Un'eredità letteraria e culturale
Tra i visitatori più illustri di Comitini c'è stato un giovane Luigi Pirandello. Lo scrittore premio Nobel, infatti, trascorse parte della sua giovinezza in queste terre, dove la sua famiglia possedeva una miniera di zolfo.
Le zolfare, il lavoro dei minatori, le difficoltà e le speranze di quel mondo sono diventate fonte d'ispirazione per alcune delle sue opere più celebri. Pensiamo a "Ciàula scopre la luna", dove la miniera non è solo uno sfondo, ma un protagonista silenzioso che scandisce la vita dei personaggi. La presenza di Pirandello a Comitini è un ponte tra la realtà storica del paese e la sua risonanza universale nella letteratura.
Per approfondire questo legame, è possibile visitare il Museo delle Miniere e Antiquarium, allestito all'interno del suggestivo Palazzo Bellacera, l'ex dimora baronale. Il museo non solo conserva reperti archeologici e testimonianze della vita mineraria, ma offre anche uno sguardo intimo sulla storia e le persone che l'hanno vissuta.
Un percorso espositivo che, attraverso strumenti di lavoro, fotografie e documenti, fa rivivere l'epoca d'oro e, al contempo, drammatica dello zolfo.
Tesori nascosti e sapori autentici
Oltre alla sua storia e ai suoi paesaggi, Comitini offre un'esperienza gastronomica che affonda le radici nella tradizione contadina siciliana. I sapori sono genuini, legati ai prodotti della terra. Tra i piatti tipici si trovano la pasta con le fave e la pasta con i tenerumi, piatti semplici ma ricchi di gusto. Immancabili sono i legumi, cucinati in varie zuppe saporite, e le carni, soprattutto di maiale e agnello, preparate secondo antiche ricette.
Non si può lasciare Comitini senza aver assaggiato i suoi dolci tradizionali, spesso legati alle festività, come la cuddura o le specialità a base di mandorle e pistacchio.
Un buon bicchiere di vino locale, prodotto dalle uve che prosperano su queste colline, completa un'esperienza di gusto autentica e indimenticabile.
Il centro storico, raccolto intorno a Piazza Umberto I, mantiene un fascino autentico con i suoi palazzi ottocenteschi e l'atmosfera tranquilla tipica dei piccoli borghi siciliani. Qui si trova anche il Duomo di San Giacomo Apostolo, la chiesa principale del paese, un gioiello del XVIII secolo.
A pochi chilometri dal paese, si erge la misteriosa Petra di Calathansuderj, un sito archeologico che fungeva da roccaforte bizantina. Un'esperienza suggestiva è l'esplorazione del suo labirinto di gallerie e cunicoli scavati nella roccia, che testimoniano un passato lontano e avventuroso.
Infine, un omaggio più recente e inaspettato alla città è arrivato dallo spazio: nel 2025, un asteroide è stato ribattezzato "Comitini", su proposta di due astronomi, a sottolineare come la storia e la cultura di questo piccolo borgo possano superare i confini terrestri.
Comitini oggi: un futuro da scoprire
Comitini, con le sue vie silenziose e le sue tradizioni ancora vive, rappresenta un'esperienza di viaggio autentica, lontano dai circuiti turistici più affollati. Con una superficie di 21,70 km² e un'altitudine di 320 metri s.l.m., il paese si estende su un territorio prevalentemente collinare, offrendo viste panoramiche sulla campagna agrigentina.
Il comune, che conta circa 900 abitanti, vanta una comunità unita, i cui membri sono noti come "comitinesi".
La vita del borgo ruota anche intorno a festività religiose e civili. Il giorno più importante è senza dubbio il 25 luglio, quando si celebra il Santo Patrono, San Giacomo Apostolo, con una festa che unisce fede, tradizione e folklore.