“Beati gli afflitti, perché saranno consolati”.Questo racconta uno dei passi del Vangelo più dolci, tratto dalle Beatitudini evangeliche raccontate da Gesù nel celebre discorso della Montagna. Non sempre purtroppo è così.Stando a quanto dichiarato dal dott. Leonardo Damiani, ginecologo presso l’Ospedale Di Venere di Bari, oggi domenica 2 agosto 2015, in ospedale non c’è alcunsacerdote disponibile per celebrare Messa e portare così un conforto agli ammalati. Al suo posto c’è solo un diacono che si limita a distribuire l’Eucarestia.
“E’ una vergona - ha dichiarato il dott.
Damiani – perché in estate la fede non va in vacanza e con essa neanche gli ammalati. Soprattutto loro hanno il diritto di essere sostenuti nella sofferenza, anche attraverso la partecipazione alla Santa Messa. Sono loro che lo desiderano e lo richiedono”.
Stando alla denuncia del medicodel Di Venere, “il cappellano che di solito si occupa dell’assistenza ai malati, si trova in India e non c'è nessun sacerdote che lo sostituisce nella celebrazione della Santa Messa”.
“E’ assurdo – commenta il Dirigente medico – che in tutta la Diocesi di Bari-Bitonto non sia disponibile alcun sacerdote per incontrare gli ammalati. Sono tutti fuori Bari? Tutti impegnati in Campi Scuola? Quanti preti stamattina sono regolarmente in Chiesa a officiare funzioni liturgiche?
Siamo ad agosto e gran parte delle Chiese, mi risulta, stamattina sono addirittura chiuse”.
E’ un fiume in piena il dott. Damiani che punta il dito addirittura contro il Vescovodi Bari, mons. Francesco Cacucci, che, a suo giudizio, dovrebbe garantire negli ospedali la presenza di un sacerdote anche ad agosto.
La rabbia del medico è dovuta anche ai“turni massacranti avallati dall’Amministrazione” che non gli hanno permesso dipartecipare ad alcuna celebrazione liturgica.
Il dott. Damiani, infatti, è stato in servizio ieri dalle 14 alle 20 e oggi, data la mancanza di personale, dalle 8 alle 20.
Parlando con il medico, scopriamo ancheche il personale impegnato al Di Venere e all’ospedale San Paolo (ASL Bari), quando è sottoposto a due turni consecutivi, non ha diritto neanche alla mensa. “E’ proprio così - ha dichiarato il dottor Damiani – non solo l’amministrazione non ci riconosce il pasto, ma neanche l’acqua.
Qui al Di Venere non esistono i distributori automatici di bevande! O portiamo qualcosa da casa o dobbiamo rovistare nei vassoi dei pazienti alla ricerca di cibo da essi scartato. Roba da terzo mondo!”.
E’ grave la mancanza di un sacerdote la domenica, ma è ancor più grave che il personale che assiste i tanti malati ricoverati in ospedale non abbia il diritto a poter ricevere un pasto adeguato, soprattutto quando si è sottoposti a turni di lavoro estenuanti.
Nel celebre discorso della Montagna Gesù, attraverso il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, insegnava che l’uomo è fatto di spirito, anima e corpo e va sfamato sia nei suoi bisogni spirituali sia materiali. Cibo e acqua, soprattutto ad agosto, non sono un lusso, ma un'esigenza vitale!