Salvatore Sirigu, classe 1987, cresciuto nella primavera del Palermo ha dimostrato di essere un portiere affidabile e di tutto rispetto a livello internazionale, tanto da non far rimpiangere Buffon.

All'esordio della nazionale a questo mondiale, le sue parate hanno contribuito al successo dell'Italia per 2 - 1 contro un'Inghilterra davvero rocciosa e ben disposta in campo: sicuro nelle uscite, ha dato sicurezza al proprio reparto e gestito le situazioni nel migliore del modi, subendo solo il gol di Sturridge, di cui ne era totalmente incolpevole.

A quanto pare, considerato il probabile non completo recupero di Buffon al 100% per la partita contro la Costa Rica, toccherà di nuovo ancora al nostro numero 12 difendere la porta italiana, confessandoci: "Con Gigi non c'è competizione. La nostra è una stima reciproca, ed io sapevo perfettamente come secondo portiere che avrei giocato solo se lui fosse stato impossibilitato, e se la squadra avesse avuto bisogno di me in ogni caso. Sarei sceso in campo comunque per loro, che hanno dimostrato sin da subito una grande fiducia e per tutti i tifosi. Gigi mi ha anche detto che era contento che giocassi io".

Soprannominato 'walterino' dalla dirigenza della primavera del Palermo ai primi esordi, da centravanti fu relegato in porta quando era ancora bambino dal suo allenatore del tempo, a causa di una leggera asma che gli impediva di stare al passo degli altri compagni e per via delle sue grandi mani.

Della Costa Rica lo preoccupa più Campbell: "Ho avuto già modo di incontrarlo in Champions quando ci abbiamo giocato contro, impressionò me e i miei compagni. Non sarà una partita facile, ma ce la metteremo tutta".

Oggi Salvatore dopo svariati anni al Palermo in serie A, è titolare inamovibile del Paris Saint Germain ed ha già all'attivo svariate presenze in Champions League che ne hanno incrementato notevolmente l'esperienza.

Nella sua squadra è compagno di grandi campioni come Thiago Silva, Verratti (suo compagno anche in nazionale), Thiago Motta, Lavezzi, Pastore, Ibrahimovic e Cavani.

Chi meglio di lui può difendere la porta azzurra adesso?