Mancano ormai poche ore alla attesissima sfida valida per l'andata degli Ottavi di Champions League, Porto-Juventus (visibile solo su Mediaset Premium dalle 20.45, per poi proseguire con tutte le interviste e gli approfondimenti del dopo partita e non in chiaro su Canale 5).

Troppo importante per la Juventus questa sfida con il Porto

Allegri sa di essere favorito rispetto ai portoghesi, ma la prudenza non è mai troppa e l'esperienza bianconera è fondamentale per non sottovalutare un avversario di valore ma dal confronto impari.

La banda di Nuno Espirito Santo in casa è una squadra tosta che dà sempre tutto e tenterà il tutto per tutto pur di compiere l'impresa.

La Juventus è partita oggi pomeriggio dall'aeroporto di Torino Caselle e consapevole della propria forza, cercando di chiudere la pratica già dal match di questa sera per ipotecare la qualificazioni ai Quarti di finale di Champions.

Le operazioni di mercato messe in atto da Marotta e Paratici la scorsa stagione hanno dotato i bianconeri di una rosa in grado di arrivare in fondo alla competizione (il solo Higuain è stato acquistato dal Napoli per ben 90 milioni di euro), mentre Pjanic e Dybala hanno il compito di illuminare gli occhi degli spettatori con le loro giocate di pregevole fattura. Per l'occasione abbiamo chiesto al giornalista Matteo Caronni (noto conoscitore dell'ambiente Juve) di 'Top Calcio 24' un breve commento in vista di Porto-Juve; ecco un estratto delle sue parole...

"Doveva essere la partita per capire se la "nuova Juve" di Allegri fosse pronta e all'altezza per arrivare fino in fondo in Champions, grazie a Bonucci però quella col Porto diventerà la partita per sapere se la rosa sta o meno col suo allenatore. Forse il pericolo più grande è proprio questo per i bianconeri, avere la testa non più su un Ottavo di finale, ma sulle polemiche extra campo.

Il Porto non è infatti una squadra da sottovalutare, soprattutto al 'Do Dragao'. Il recupero di Barzagli e Chiellini non farà certo rimpiangere Bonucci. Forse anche per questo la scelta di Allegri, e della società, è stata quella di dare un segnale al gruppo".