Whatsapp, la famosa app di messaggistica, ha dato problemi durante la notte di capodanno. L'applicazione è diventa ormai fondamentale per milioni di utenti che grazie alla piattaforma comunicano tra di loro al solo costo della propria connessione internet. L'afflusso di persone sull’applicazione è sempre più numeroso, soprattutto in quei momenti particolari come le festività.
Rete intasata
Nella giornata di ieri si è concluso il 2017 ed è iniziato un nuovo anno. Come al solito i messaggi di auguri sono stati molteplici, specialmente su WhatsApp.
Alcuni utenti si sono accorti che i messaggi da loro scritti non riuscivano ad inviarsi e la problematica è durata per almeno un'ora. L'affluenza è stata talmente tanta che l'app è andata il tilt, impedendo ad alcuni di mandare gli auguri in tempo per l'inizio del nuovo anno.
La problematica ha colpito principalmente il continente europeo, in particolare l'Italia, la Svizzera, l'Ungheria e la Germania. Alcune zone includono anche l'India e alcune località del Brasile. Come ogni volta che WhatsApp va in down, fra gli utenti si scatena il panico per l'impossibilità di inviare dei messaggi.
Stop aggiornamenti per alcuni device
In questi giorni si è molto discusso di una problematica che non farà di certo piacere ai diretti interessati.
A partire dalla giornata di oggi, alcuni dispositivi non riceveranno più alcun aggiornamento da parte della piattaforma WhatsApp. Ciò sta a significare che nessun problema potrà più essere risolto qualora ci fosse. I dispositivi interessati sono i seguenti: BlackBerry OS, BlackBerry 10 e Windows Phone 8.0. WhatsApp stesso ha comunicato la notizia rivelando che è stata molto difficile da prendere, ma essenziale per il corretto funzionamento dell'app sugli gli altri device.
L'azienda ha infatti intenzione di introdurre tante altre belle novità che purtroppo non sono supportate da molti smartphone. L'unica soluzione sarebbe quella di aggiornare il dispositivo ad una versione più recente o acquistare un nuovo apparecchio tecnologico. Tra qualche mese toccherà la stessa sorte anche ai device con Android 2.3.7 e precedenti.
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