Sfruttare i bambini e abusare della loro fragilità non solo è reato, ma è anche una malattia. Sfruttare i bambini e abusare della loro fragilità per scopi di lucro non solo è una malattia, ma è anche disumano. 50 indagati fra Italia, Europa e Stati Uniti. 50 pedofili che hanno lucrato sulla fragilità di questi bambini.

Le indagini sono nate da una perquisizione a una casella di posta di un sospetto pedofilo. Il tutto nell'ambito di una operazione per contrastare il mercato pedopornografico iniziata nel 2013 dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Venezia.

Da questa operazione sono emersi decine di contatti e account collegati a nickname di bambini e bambine. Un mercato inquietante, serializzato e organizzato.

Il presunto pedofilo da cui sono iniziate le indagini frequentava diversi social network tra cui Facebook, Netlog, MSN e tutti i social popolati dalle fasce d'età più piccole. Qui si spacciava per una bambina e richiedeva foto "agli amichetti" per conoscersi.

La rete è nata proprio così. Nel corso di questa sua inquietante ricerca il pedofilo ha, infatti, conosciuto decine di altri pedofili sui social (con profili fasulli proprio come il suo). Finti bambini alla ricerca di veri bambini e vere foto. Così si sono strette le relazioni fra questi pedofili e si è allargato il mercato pedopornografico sotto inchiesta.

Un immenso database di materiale pedopornografico sequestrato dalla polizia.

Come pagheranno questi criminali per i loro inquietanti reati? Si farà giustizia come si deve, per riuscire a dare un giro di vite a questo disumano mercato?