Alla partenza della quarta e ultima frazione della Routes des l'Oise, gara amatoriale di Ciclismo che si disputa in Francia, il corridore Giovanbattista Iera ha investito il direttore di corsa dopo essersi rifiutato di sottoporre la propria bici a un controllo per sospetto doping meccanico. Gli organizzatori della corsa hanno deciso di squalificare Iera e anche tutto il team in cui corre, la AC Bellaingeoise, che si è però subito dichiarata estranea alla vicenda e parte lesa.

Cosa è successo alla Routes des l'Oise

Alla vigilia dell'ultima tappa della Routes des l'Oise, Giovanbattista Iera, corridore amatoriale francese di origine italiana, si trovava al terzo posto provvisorio in classifica generale.

Alcuni corridori hanno segnalato alla direzione corsa che la bici di Iera aveva dei cavi sospetti. Per questo la direzione ha deciso di esaminarla prima della corsa, per valutare un eventuale caso di doping meccanico.

Giovanbattista Iera si è però rifiutato di consegnare la bici ed è salito sul proprio furgone, cercando di fuggire. A questo punto Frederic Lenormand, direttore della corsa, si è messo davanti al furgone per cercare di bloccare Iera. Quest'ultimo però non si è fermato e ha investito Lenormand, che è finito sul cofano del furgone, restandovi per 300 metri, fin quando Iera ha deciso di fermarsi. L'uomo ha riportato contusioni non gravi nell'impatto.

Giovanbattista Iera è già noto nel mondo del ciclismo, visto che è a capo di una catena di ristoranti italiani che sponsorizza il team Astana.

Inoltre è stato anche attore nel film Le Vélo de Ghislain Lambert, una commedia sul ciclismo che si svolge ai tempi di Eddy Merckx.

La lotta dell'UCI contro il doping tecnologico

L'UCI, la federazione internazionale di ciclismo, ha deciso di portare avanti negli ultimi anni una battaglia contro il doping tecnologico, con lo scopo di garantire la correttezza in tutte le principali corse di ciclismo internazionali.

Nelle gare professionistiche i commissari di gara sono dotati di strumenti avanzati per poter analizzare le bici dei corridori prima della partenza e assicurarsi che non siano presenti dei dispositivi illeciti che possano alterare le performance del corridore. I principali strumenti utilizzati per la lotta contro il doping tecnologico sono dei tablet per scansionare i telati e delle cabine trasportabili che sfruttano i raggi x per poter visionare nel dettaglio tutte le parti della bici.