Il Palazzo Nuovo di Torino, sede dell' Università, è chiuso dal 17 aprile 2015 per la bonifica, a seguito del rilevamento di numerosi campioni positivi all'amianto. La relazione dell' ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) non è confortante: dei 49 campionamenti che devono essere effettuati, 35 sono già risultati positivi all'amianto. A scopo cautelativo, pertanto, Palazzo Nuovo è chiuso e, d'altra parte, gli studenti e il personale (in particolare quello amministrativo) non intendono rientrare, rispettivamente, a studiare e lavorare fino a quando non saranno eliminati con certezza tutti i rischi.

Potenzialmente, chiunque abbia frequentato l'ateneo universitario a Palazzo Nuovo può essere rimasto contaminato dall'amianto.

I lavoratori hanno presentato una serie di richieste, da ulteriori analisi (ad esempio, sulla polvere che ricopre i libri, che si teme sia stata contaminata dall'asbesto) alla rimozione dei pavimenti contenenti amianto e alla pulitura dei termoconvettori.

Class action degli studenti per il danno da pericolo e flash mob

Gli studenti universitari di Palazzo Nuovo, invece, hanno recentemente organizzato un flash mob per protestare contro la situazione pericolosa dovuta alla rilevante presenza di asbesto in vari punti dell'immobile.

Ma la cosa più importante e interessante da sottolineare è costituita dalla class action nei confronti del MIUR proposta, allo stato, da circa 40 studenti universitari e avente ad oggetto una richiesta di risarcimento danni per il presunto danno da pericolo derivante dalle conseguenze psicologiche (ansia, preoccupazione) che fanno temere lo sviluppo di patologie tumorali causate dalla prolungata esposizione all'amianto presente all'interno di Palazzo Nuovo.

Ma cos'è il danno da pericolo? Si tratta di una particolare fattispecie di danno morale caratterizzata da rilevante stato di ansia, preoccupazione, paura, che può dare luogo a conseguenze negative (dannose). Per fare un esempio molto attuale, l'esposizione a campi elettromagnetici può causare il timore di avere contratto (o contrarre in futuro) patologie tumorali che possono condurre alla morte.

I timori, le preoccupazioni per il proprio stato di salute (a prescindere dall'effettivo sviluppo di patologie) possono comportare la decisione di sottoporsi a particolari esami specialistici, con conseguente esborso di somme anche rilevanti.

Il danno da pericolo è stato riconosciuto in Italia dalla Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, con la famosa sentenza n.

2515 del 2002, avente ad oggetto la controversia giudiziale riguardante i danni da esposizione all'amianto nella zona di Seveso.

In quell'occasione i Giudici di legittimità hanno precisato che deve essere riconosciuta la risarcibilità "…ove il soggetto offeso, pur in assenza di una lesione alla salute, provi di avere subito un turbamento psichico (che si pone anch'esso come danno- evento, alla pari dell'eventuale danno biologico o patrimoniale, nella specie non ravvisati)…".

Nel 2010 la Corte di Cassazione francese ha riconosciuto il risarcimento del prèjudice d'anxièté derivante, anche in questo caso, dal timore di avere contratto gravi patologie a causa della prolungata esposizione all'amianto.

Per quanto riguarda la class action proposta dagli studenti di Palazzo Nuovo, non si è fatta attendere la reazione dell'ateneo, che ritiene l'azione "destituita di ogni fondamento".

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