Trovareuna spiegazione a quanto sta accadendo da diverse settimane nella città dello Stretto, a cui è stato tolto uno fra beni primariper la sopravvivenza, è davvero impossibile. Un'intera popolazione messa in ginocchio ed esasperata colpita da una crisi che non vuole volgere al termine a causa del ripetersi di continui guasti e disservizi nella condotta che rifornisce la città

Una crisi nazionale

Nei giorni scorsi sembrava che il guasto alla condotta di Calatabiano fosse stato riparato e che l'acqua avesse ripreso a scorrere regolarmente nei rubinetti della città, ma è stata sufficiente una nuova perturbazioneper gettare, nuovamente, nella disperazione i cittadiniche ad oggi contano 20 giorni di disservizi e che dovranno attenderne altri 15 per il ripristino.

Il disagio della città di Messina è ormai ritenuto un fatto nazionale,gli aggiornamenti vengono riportati quotidianamente da quasi tutte le testate giornalistiche e dai tg nazionali,tutto ciò grazie all'intervento mediatico di personaggi comeRosario Fiorello e Maria Grazia Cucinotta. Non si placano, tuttavia, le polemiche contro il sindaco Renato Accorinti e contro i tecnici dell'AMAM: il primo cittadino ospite della trasmissioni di Massimo Giletti e di Barbara D'urso ha denunciato che il problema principale fa capo al dissesto idrogeologico e alla vendita dell'Alcantara ad una multinazionale francese.

Intervento del Consiglio dei Ministri

Ci auguriamoche a breve la situazione possa migliorare: poche ore fail Consiglio dei Ministririunendosi ha dichiarato ufficialmente lo stato di emergenza.

A tal propositointerverrà la Protezione Civile Nazionale con a capo Fabrizio Curcio, verranno stanziati anche dei fondi per i lavori necessari e verrà inviato l'Esercito per intervenire sulla zona a rischio.Una notizia che appare positiva e che potrebbe davvero sanare tanti deficit che hanno coinvolto la città dello Stretto, situazioni invalidantiche hanno provocato peggiori danni sino ad arrivare ad oggi con questa emergenza, possa la città di Messina tornare a risplendere di quella luce che gli appartiene per conferire ai suoi cittadini una meritata serenità e una ripresa economica.