Si apre la cronaca e ormai non stupiscono più ilitigi che finiscono per fare delle vittime 'innocenti', in una inspiegabile disperata situazione che nessuno, al di fuori delle mura che nascondono i drammi familiari all'interno di una casa, può immaginarei limiti di stalking che possono essere superati. Così si racconta ancora di una persona come tante, un padre 76enne, Giuliano Brega della provincia di Pavia, che a causa di una lite con il proprio figlio ha perso il controllo di se stesso e nella disperazionel'ha ucciso senza alcuna remora; due colpi di pisola sono bastati per far cessare una situazione continuamente vissuta in alterchi e sottili minacce, alla quale l'unica via trovata per liberarsene è stata quella di sparare.

Il figlio, Stefano Brega, è stato raggiunto dai colpi di pistola a distanza ravvicinata, uno al petto e l'altro, che sarebbe quello che lo ha ucciso all'istante, è stato inferto alla testa.

L'inizio della disputa

La tragica lite è avvenutagiovedì 3 marzo nel Pavese, vicino a San Damiano al colle, e i carabinieri di Stradella, intervenuti nel posto dopo appena pochi minuti dall'accaduto, hanno tentato di ricostruire i retroscena nel seguente ordine dei fatti: subito dopo le 20:30, Giuliano Brega con la moglie avevano appena finito di cenare quando Stefano, l'unico dei tre figli ancora ospitato in casa, è entrato improvvisamente nell'abitazione inveendo contro il padre, come quasi ogni giorno, con espressioni di disappunto che con il tempo hanno alterato sempre più il loro rapporto.

Il figlio Stefano, un pregiudicato che probabilmente riteneva colpevole il padre delle sue disgrazie, era sovente, quando ubriaco, instaurare queste liti con l'anziano genitore, e dopo l'ennesima lite è uscito di casa sbattendo la porta per dirigersi verso i capannoni dell'azienda familiare.

Il dramma di una vita

Dopo qualche tempo, intorno alle 23:00, il padre non vedendolo rientrare e pensando che il figlio stesse tramando qualcosa ai propri danni, ha deciso di controllare cosa stesse facendo portandosi una pistola calibro 38 Smith&Wesson regolarmente in suo possesso; a detta dell'uomo, nel timore che il figlio la trovasse e potesse compiere qualche insano gesto.

Arrivato nell'ufficio aziendale lo ha visto cercare le chiavi della moto; non trovandole si è riaccesa la violenta lite, che ha portato il 76ennea sparare due colpi di arma da fuoco contro il figlio uccidendolo. Senza rendersene conto è tornato in casa e sedutosi sul divano ha alzato gli occhi guardando la moglie a cui, in pochi istanti ha confessato di aver ucciso il figlio.

La moglie, alla notizia, ha provvede a chiamare i carabinieri che sono accorsi nel luogo in pochissimi minuti con al seguito un'automedica e l'ambulanza, ma da lì in poco tempo hanno potuto constatare i fatti del drammatico accaduto e la morte del figlio Stefano. Un solo momento è stato capace di cancellare il rapporto consanguineo tra padre e figlio eun solo attimo è stato sufficiente a portare in 'vita' questa triste tragedia familiare. Oggi Giuliano Brega è in carcere a Pavia, accusato di omicidio volontario per aver ucciso suo figlio.