Gravissima accusa del Comitato Onu per i diritti dell'Infanzia contro le autorità del Brasile; perle Nazioni Unite, la polizia brasiliana starebbe facendo scomparireminori per "ripulire" le città che ospitano i Giochi Olimpici 2016. Secondo il rapporto di Ginevra, la polizia sarebbe coinvolta nelle esecuzioni sommarie di bambini e adolescenti, e, spesso,i responsabili rimarrebberoimpuniti.
La relazionedell'Onu
Per le Nazioni Unite, in Brasile, esiste una violenza generalizzata, soprattutto nei confronti dei bambini di strada e delle favelas. La polizia avrebbe ripulito le strade e i quartieri di diverse città, dove si tengono i giochi, maggiormenteRio de Janeiro, per mostrare al mondo un Paese senza problemi, nascondendo la triste realtà dei minori soli e poveri che vivono ai margini delle città sopravvivendo con le elemosina o con piccoli espedienti, spesso oggetto e vittime di traffici della criminalità organizzata.
I rappresentanti Onu denunciano che le stragi di bambini in Brasile si sono verificate anche in occasione dei Mondiali dei 2014; sembra ormai essere diventata unapratica diffusa nel Paese, utilizzata per migliorare l'aspetto delle città durante le manifestazioni internazionali. Il comitato ha fatto pressione sul governo brasiliano affinché introduca immediatamente leggi che proibiscano la detenzione arbitraria di bambini che vivono in strada. L'organizzazione accusa inoltrele forze di polizia di essere responsabili della scomparsa di minori, di torture nei commissariati e di omissione di soccorso.
La risposta del Governo
Il dipartimento di Pubblica Sicurezza brasiliano fa sapere che nel Paese il tasso di violenzesu bambini e adolescenti è diminuito negli ultimi anni dell'85%.
Il Governo ha fatto realizzare una Mappa della violenza per tenere sotto controllo il fenomeno e da questa risulterebbe che Rio de Janeiro è la seconda città ad aver ridotto il tasso di omicidi di minori. Nella nota si specifica che le unità di polizia pacificatrice sono state protagoniste di innumerevoli progetti sociali e sono sempre alla ricerca di collaborazione con organizzazioni di diritti umani e di assistenza sociale.