Da fonti ufficiali della Protezione Civile, sappiamo che “l’Italia è un paese interamente sismico, ma il suo territorio è classificato in zone a diversa pericolosità”. Costruire o modificare una casa in una zona a rischio di Terremoto significa rispettare le norme sismiche specifiche della zona dove è ubicata la casa. Per avere informazioni sull'eventuale pericolosità del luogo in cui si vive e quali sono, quindi, le norme da rispettare, è sufficiente rivolgersi agli uffici competenti della propria Regione o del proprio Comune.

Ma gli effetti di un terremoto non sono gli stessi ovunque.

A parità di distanza dall’epicentro, l’intensità del terremoto dipende da come è conformato il terreno e quindi dalla morfologia del paesaggio; lo scuotimento è superiore nei territori dove i terreni sono soffici, è invece minore sui terreni rocciosi. E' importante anche la posizione che ha maggiori effetti sull’intensità delle scosse, sulla cima dei rilievi e lungo i bordi delle scarpate.

Su un arco di mille anni, si sono verificati circa 3000 terremoti e 300 si sono manifestati con una magnitudo superiore a 5.5, causando effetti distruttivi e in alcuni casi catastrofici. Tutti i comuni dell'Italia possono essere colpiti da terremoti, ma quelli più forti sono concentrate in aree ben delineate, come le regioni del Friuli e del Veneto, l'area che si estende dalla Garfagnana al Riminese, l'Appennino Centrale e Meridionale, la Calabria e la Sicilia Orientale.

Ma cosa succede a un edificio durante un terremoto?

Ogni scossa provoca oscillazioni di diversa intensità e direzione, ma quelle più pericolose risultano essere quelle orizzontali. Gli edifici più vecchi, costruiti con tecniche e materiali non idonei a resistere ai terremoti, difficilmente possono sopportare queste oscillazioni, e pertanto rappresentano un pericolo per le persone.

Per tale motivo i nuovi edifici devono essere costruiti rispettando le normative antisismiche.

La Protezione Civile ha redatto una guida con i consigli da seguire, prima, durante e dopo una scossa sismica. Eccone alcuni:

in caso di scossa, bisogna innanzitutto identificare dei luoghi sicuri sia all’interno che all’esterno, come ad esempio cercare rifugio sotto dei mobili robusti o a ridosso di un muro interno; anche il vano di una porta collocata in un muro portante può proteggere dai crolli.

E' necessario evitare di soffermarsi vicino a dei vetri o a mobili che potrebbero rovesciarsi, come ad esempio una libreria. Un errore da evitare è quello di usare l'ascensore che può rivelarsi una trappola bloccandosi e impedendo al malcapitato di poter uscire. Anche le scale sono da evitare perchè, a volte, sono proprio la parte più debole del fabbricato.

Se ci si trova all'esterno, bisogna stare lontano da alberi, case, linee elettriche, strade sopraelevate. I bordi dei laghi e delle spiagge litorali possono rivelarsi dei veri e propri pericoli in quanto potrebbero dare origine a onde di tsunami. L'uso del telefono e dell'auto può costituire un intralcio per le attività di soccorso.

Infine se è stato attivato da Facebook il servizio che mette in collegamento le persone delle zone interessate dal terremoto con i propri amici segnalando dove ci si trova, è bene far sapere sapere come è la situazione. Può essere utile per indirizzare i soccorsi dove c'è davvero bisogno.