Il muro di Berlino è stato abbattuto da poco meno di ventisette anni, mentre l'Unione Sovietica si è scolta da quasi venticinque, ma sembra di essere tornati ai tempi della guerra fredda. Le tensioni in Ucraina ed il conflitto in Siria hanno fatto precipitare le relazioni tra Stati Uniti ed Europa e la Russia, con il clima tra i due blocchi che è sempre più freddo, e talvolta sconfina nel minaccioso. Negli ultimi anni e negli ultimi mesi abbiamo assistito a varie provocazioni, ma l'ultima "esibizione di muscoli" russa appare grave, e rischia di compromettere ancora di più le relazioni.

Alcuni jet russi hanno sorvolato i cieli europei, scatenando paure e mettendo in difficoltà l'aviazione civile. Stando a quanto riportato dai media l'azione avrebbe messo in pericolo un volo di linea decollato da Reykjavik con destinazione Stoccolma.

L'azione dei cacciabombardieri russi

I jet russi non hanno violato lo spazio aereo, bensì si sono limitati a volare nelle cosiddette "aree di influenza", ma ciò è bastato per creare tensionee mettere in allarme i vertici della Nato, che hanno immediatamente attivato le procedure di emergenza e fatto decollare i cacciabombardieri europei, pronti ad intervenire per reprimere eventuali azioni bellicose. Non era mai accaduto prima che i velivoli da guerra di Putin arrivassero così a sud, in direzione del golfo spagnolo, per poi virare verso l'Irlanda e la Scandinavia e rientrare nel territorio russo.

Siamo tornati ai tempi della Guerra Fredda?

Ai tempi della Guerra Fredda azioni di questo genere erano una consuetudine, anche per mettere sotto pressione e prendere le misure alle difese nemiche, e questa provocazione di Mosca sembra evidenziare le nuove tensioni tra la federazione russa ed i paesi occidentali. Putin recentemente ha affermato che la Russia aveva cessato questo tipo di operazioni dall'inizio degli anni '90, accusando contestualmente gli Stati Uniti di aver continuato a svolgere missioni simili.

Si tratta di una ritorsione del leader russo? Oppure di una "prova di forza"?

In ogni caso la vicenda non mancherà probabilmente di provocare delle conseguenze, a livello politico - con le relazioni tra Russia ed Europa e Usa sempre più fredde - e probabilmente anche di natura militare: difficile pensare che il Comando della Nato non faccia qualche contromossa, probabilmente incrementando la presenza militare vicino ai confini con la Russia, come già accaduto durante le fasi più acute della crisi in Ucraina.