In questo momento storico i rapporti Russia-Nato sono legati da un filo fragile e sottile. La crisi della Crimea ha spazzato via qualunque senso di sicurezza sul territorio europeo, riportando a galla il terrore di una guerra su larga scala come ai tempi della Germania nazista, con l'unica differenza di uno scenario nucleare. Ad indebolire le già complicate relazioni diplomatiche si sono aggiunti gli evidenti contrasti in Medio Oriente, che hanno finito per allontanare ancora di più le due parti. Sebbene proprio oggi il Washington Post abbia pubblicato quella che sembra una bozza di collaborazione ufficiale tra USA e Russia, per adesso sembra piuttosto difficile realizzare operazioni militari congiunte in Siria.

Una settimana fa, non a caso, la Nato ha preso la decisione di schierare dei battaglioni in Europa orientale e mille soldati statunitensi sono stati dislocati in Polonia, lanciando il chiaro segnale che non permetterà ingerenze e sconfinamenti russi in quei paesi. Per il Cremlino si tratta invece di assurde provocazioni che rischiano di generare una pericolosa spirale di tensione.

'La Russia non porterà la guerra sul suo territorio'

In un'intervista rilasciata a Der Spiegel, Sergey Karaganov, membro del Consiglio di Difesa russo, ha parlato dell'attuale situazione, facendo riferimento anche alla possibile strategia del Cremlino nel caso in cui si arrivi ad un conflitto militare. Secondo Karaganov il rischio di una guerra Russia-Nato è più alto che mai, tanto da ricordare il contesto della Guerra Fredda.

Il sintomo che lascia presagire un'escalation così grave andrebbe individuato nell'abbondanza della propaganda proveniente da ambo le parti: 'I media russi sono più riservati di quelli occidentali. La Russia, però, è molto sensibile sulle questioni legate alla sicurezza. Dobbiamo essere pronti a tutto - ha detto l'esperto - L'Occidente sta diffamando la Russia, perché crede che stia preparando un attacco'.

Il dislocamento di truppe Nato in paesi come Polonia, Lettonia e Lituania è motivo di particolare apprensione per il Cremlino, che però saprebbe benissimo come muoversi: 'Il fatto che abbiano portato delle truppe ed installato delle postazioni missilistiche in questi paesi non li aiuterà. In un contesto di crisi, la prima mossa sarebbe distruggere proprio queste installazioni militari, perché la Russia non permetterà mai più di fare una guerra sul suo territorio'.

'Nei rapporti Russia-Nato la prima è nel giusto'

Stando alle parole di Karaganov la Russia ha tutto il diritto di assumere comportamenti che rispecchiano la retorica occidentale, poiché 'crediamo di essere nel giusto'. Le possibilità di una distensione in tempi brevi, comunque, non sembrano molto ampie: 'Non ci saranno fondamentali concessioni da parte nostra, anche se personalmente credo che un tale allontanamento dall'Europa non sarà un bene per la Russia. Dobbiamo trovare un modo per rivitalizzare le nostre relazioni'.