Le responsabilità dirette dello Stato Islamico riguardo alla strage di Nizza sono ancora tutte da provare, la tesi più accreditata rimane quella di un soggetto violento e psicotico, ulteriomente stimolato dalla propaganda jiahdista in Rete. Ma il presidente Francois Hollande aveva annunciato già all'indomani dei fatti di Nizza unmaggiore impegno del suo Paese nella guerra all'Isis e, pertanto, è notizia ufficiale che l'aviazione francese ha bombardato le postazioni del Califatto in Siria ed Iraq, già peraltro martoriate dai raid americani e russi.
Prosegue l'assedio di Aleppo
Intanto in Siria la battaglia per la riconquista di Aleppo da parte dell'esercito regolare di Damasco prosegue con una ferocia inaudita. Nella città sono tutt'ora asseragliati i miliziani del Fronte Al Nusra e le sacche di resistenza dei ribelli al regime di Assad. La notizia, confermata anche dalla controparte, è stata la riconquista della "Strada del Castello" da parte delle truppe siriane che, in pratica, ha tagliato qualunque possibilità di aiuti e rifornimenti agli assediati. La vittoria del regime è questione di giorni o, forse, di ore. Il timore che ribelli e jihadisti di Al Nusra possano decidere di resistere ad oltranza apre la strada a possibili combattimenti casa per casa e, dunque, ad una vera carneficina.
In questo scenario si teme ovviamente per la popolazione civile. Intanto la stampa siriana si è espressa anche sul recente golpe fallito in Turchia nei confronti del governo Erdogan, nemico dichiarato del leader di Damasco, Bashar al-Assad. Per i quotidiani di Damasco si è trattato di "un complotto organizzato dallo stesso Erdogan per regolare i conti con le proprie forze armate ed eliminare coloro che non gli sono fedeli".
Sempre secondo la stampa siriana, "la questione turca avrà dei riflessi sulla guerra civile in Siria dove Erdogan, da sempre amico e finanziatore delle fazioni ribelli, sarà alle prese con le sue situazioni interne e dunque meno impegnato con i gruppi armati anti-Assad".