Una vicenda giudiziaria destinata a far discutere e che riportata alla luce un grave fatto di cronaca accaduto a Rieti nel lontano 2011, ma che attualmente ritrova indagati per omicidio i genitori di Francesca, la ragazza da poco adolescente, deceduta per essersi tuffata in acqua dopo aver mangiato.

La dinamica della morte dopo il tuffo in acqua

Si trovavano al lago del Salto, a borgo San pietro a Pretella ed era l'estate del lontano 2011, una giornata di caldo torrido del mese di giugno, da combattere con una gita fuori porta e rinfrescandosi qualche tuffo in acqua.

I coniugi si trovavano in riva al lago con le sue due figlie, di 11 e 8 anni. Arrivata l'ora del pranzo, avevano consumato un pasto consistente, tra cui anche del pollo con i peperoni e probabilmente in fase di digestione, i coniugi si erano appisolati lasciando le due ragazze a giocare. La più grande delle due, che in questo articolo abbiamo chiamato Francesca, decide di fare un tuffo in acqua. Pochi minuti e Francesca nuota a largo della riva, incurante delle grida lanciate dalla sorella minore per convincerla a tornare indietro, ad un tratto la piccola non riesce a vedere più la sorella maggiore in acqua, e preoccupata corre ad avvertire i genitori che stavano dormendo sul prato. Il papà, avendo intuito la tragedia che stava per consumarsi, si lancia in acqua riuscendo a recuperare la piccola Francesca priva di sensi.

Sul posto interviene l'Eliambulanza del Policlinico Gemelli di Roma, ma agli occhi del personale del 118, la situazione appare subito gravissima, Francesca morirà in ospedale poco dopo.

Fare il bagno dopo mangiato è pericoloso ed i genitori ne sono responsabili

Il Procuratore di Rieti ha le idee chiare sulla vicenda della povera bambina morta per aver fatto il bagno dopo mangiato, infatti ha deciso di indagare i genitori della piccola per omicidio colposo e per non aver vigilato sulla propria figlia minore.

Indagato per omicidio colposo anche il proprietario dello stabilimento balneare a causa della mancanza di segnaletica di pericolo e di un idoneo servizio di salvataggio. La decisione del Procuratore di Rieti arriva a seguito dell'autopsia, la quale ha confermato che la ragazza è morta per aver affrontato l'acqua fredda del lago a stomaco pieno, e pertanto causa dell'annegamento. La vicenda giudiziaria è ancora in fare di definizione poichè il Gup ha richiesto una nuova perizia dell'autopsia, che verrà discussa il 18 Gennaio 2017.