A Cremona la tradizione di allestire un presepe anche al cimitero dura da tempo immemorabile, ma sembra essere stata messa in discussione solo quest'anno, proprio da un parroco. Si tratta di don Sante Braggiè che si è rifiiutato di procedere alla preparazione del presepe, a differenza del suo predecessore, don Oreste Mori. Il motivo? Il presepe offenderebbe l'Islam.

La reazione dei cremonesi

Il rifiuto non è servito a far desistere i cremonesi, in quanto la grotta con i pastori verrà collocata ugualmente al cimitero ad opera di alcuni volontari, in seguito alla sollecitazione dell'assessore ai servizi cimiteriali, Claudio Demicheli che ha suggerito di utilizzare le statue a disposizione nei magazzini.

Insomma, alla fine ha vinto la tradizione. Dura la risposta dell'assessore regionale alla cultura, Cristina Cappellini, e del segretario cittadino della Lega Pietro Burgazzi che auspicano una risposta da parte dell'amministrazione al gesto di don Braggiè, sperando che il rifiuto di quest'ultimo non abbia una motivazione ideologica.

Un parroco pensa che il presepe possa infastidire qualcuno?

L'interrogativo più sconcertante è stato sollevato proprio da Cristina Cappellini che si domanda come sia possibile che proprio un parroco possa arrivare a pensare che il presepe, da sempre simbolo della tradizione cattolica, possa infastidire qualcuno, in particolare l'Islam e le comunità induiste, molto presenti sul territorio cremonese.

A detta della Cappellini, don Braggiè farebbe meglio a scusarsi con i cattolici, per aver mancato loro di rispetto. Non va dimenticato che, non solo il presepe non ha nessuna caratteristica di 'aggressività' nei confronti di chi professi un altro credo, ma soprattutto è stato allestito in un cimitero cattolico, per cui è sicuramente riservato a chi professi la religione cattolica, in un luogo circoscritto e senza che possa urtare la suscettibilità di alcuno. Probabilmente don Braggiè non ha considerato tali elementi prima di rifiutarsi di allestire uno dei simboli più disarmanti e pacifici che vi possano esistere.