Al Polo Sud, la media stagionale estiva è di -25°C, e ieri Mosca ha visto i termometri segnare la spaventosa temperatura di -30°C, proprio nel giorno in cui la Chiesa ortodossa festeggia il Natale, mentre a San Pietroburgo si è arrivati a -24°. Per provare a dare un pizzico di sollievo dalla morsa inaspettata di gelo, la protezione civile russa ha installato cucine da campo nei parchi e nei centri ricreativi, così da poter offrire bevande calde e ristoro ai passanti.

I meteorologi parlano di freddo record da 120 anni a questa parte. L’ultima temperatura registrata così lontana dallo zero fu nel 1891, con ben -34,8°C, anche se nel 1987 il villaggio svizzero di La Brevine segnò -41,8°C (contro i -29,9 gradi della scorsa notte).

E mentre al Polo nord un gigantesco iceberg si sta per separare definitivamente dal resto della piattaforma ghiacciata, in europa il gelo miete vittime.

Dal 1° novembre, l’est europeo conta 53 vittime, mentre nella sola Ungheria - dalla fine di dicembre ad oggi - ci sono stati 80 decessi per ipotermia. In Bulgaria, in un villaggio nel sud-est del Paese, sono stati ritrovati i corpi congelati di due migranti iracheni; in Turchia si registrano temperature polari, e la forte nevicata di ieri ha portato grossi disagi alla mobilità, costringendo la metropolitana a lavorare per l’intera nottata, per ovviare alla mancanza di autobus e traghetti che collegano Asia ed Europa. Anche la Turkish Airlines si è vista obbligata a cancellare più di 500 voli in soli due giorni, negli scali di Ataturk e Sabiha Gokcen.

In Grecia è morto un migrante ventenne di origine afghana e il governo, vista l’entità di quest’ondata di freddo, ha previsto il trasferimento dei 60mila profughi ospitati nel Paese, in prefabbricati e strutture più protettivi rispetto alle tende nelle quali avevano alloggiato sino ad ora.

Ora è la Francia a trovarsi faccia a faccia con l’ondata di maltempo proveniente da Belgio e Germania: si prevedono precipitazioni dai 50 ai 100mm in poche ore, accompagnati da grandine e raffiche di vento.

Sino ad ora è stato il nord della Francia il più vessato: 70 strade sono state chiuse nella Borgogna-Francia Contea e nel Dipartimento della Yonne. Le forti piogge hanno creato problemi anche in Lussemburgo, causando interruzioni al traffico stradale e ferroviario.