Raymond Nyantakyi, 25 anni e di origine ghanese, al rientro dal lavoro, scopre una scena agghiacciante: sua madre, Nfum Patience di 45 anni e la piccola sorellina di 11 anni, sono riverse a terra senza vita. Intorno a loro macchie di sangue ovunque, sin dall’ingresso dell’abitazione che lungo corridoio, mentre le povere vittime portano i segni di una violenza inaudita: sono state assassinate con molteplici colpi inferti da un oggetto contundente, forse si tratta di un coltello, ma gli accertamenti sono in corso.
Il ragazzo 25enne dapprima ha chiamato una vicina, poi ha fatto partire la telefonata alla polizia che lo ha poi portato in questura per interrogarlo.
Ad esser fortemente sospettato, è il secondo figlio della donna, Solomon Nyantakyi di 21 anni, mancata promessa del calcio parmense, il ragazzo –che esordì nelle giovanili del Parma Fc- venne infatti convocato persino dall'ex tecnico della serie A Donadoni, nell’anno del crac della società e si aggiudicò persino uno scudetto allievi insieme a giocatori divenuti famosi, come Alberto Cerri e Josè Mauri. Fu chiamato in prima squadra in serie A e contemporaneamente, ricevette un’offerta anche dal Milan, ma Francesco Palmieri, responsabile del settore giovani, riusci a fargli mantenere la maglia gialloblù. In seguito però, fece alcuni passaggi in altre squadre, sino all’Imola, ultima meta.
Ciò che interruppe la carriera di questo ragazzo furono i seri problemi comportamentali che pare siano sfociati in una tragica violenza, ancora una volta ci troviamo di fronte ad un caso di femminicidio.
Il padre non era presente, si trovava in Inghilterra per lavoro, mentre la madre era appena rientrata da una breve vacanza in Ghana; la famiglia comunque, risiede da lungo tempo a Parma, tant’è che la piccola di 11 anni è nata proprio qui.
Nel pomeriggio, intorno alle 14.30, alcuni vicini l’han sentita gridare “mamma, mamma”, per poi non aver più udito nulla.
Intanto il figlio è scomparso ed il suo telefono risulta irraggiungibile proprio dal momento del delitto. Sulla scena si sono recati Paola Dal Monte, Pm di turno insieme alla polizia scientifica e diverse pattuglie della squadra mobile, che han potuto rinvenire i corpi del delitto nella sala da pranzo, ma le macchie di sangue disseminate ovunque nelle stanze dell'abitazione han reso molto difficile il lavoro, data l'ovvia necessità di non inquinare le prove.