Un'altra brutta pagina di cronaca per il calcio italiano. Circa 300 calciatori di origine brasiliana, naturalizzati italiani, sarebbero entrati in possesso della cittadinanza dietro pagamento di ingenti somme di denaro. Tra di essi, giocatori del Palermo, Monaco e Atletico Mineiro.

Falsi legami familiari in Italia per ottenere la cittadinanza

Nelle ore appena trascorse, la procura di Nola ha portato alla luce l'esistenza di un grosso giro di affari, che permetteva a diversi atleti extracomunitari di ottenere la cittadinanza italiana in tempi decisamente brevi.

Al momento, due sono gli arresti: nel primo caso, si tratterebbe di un responsabile dell'Ufficio di Stato Civile di un comune nel nolano, mentre il secondo arresto riguarderebbe il titolare di un'agenzia di pratiche amministrative di Terni. Ai loro "clienti" veniva garantito il passaporto, con conseguente cittadinanza europea, tramite la creazione di falsi legami familiari (mai dimostrati) proprio qui, in Italia. Ovviamente, tali documenti venivano poi rilasciati, senza la necessaria conformità alla legge italiana. Circa 300 giocatori brasiliani avrebbero quindi avuto l'opportunità di giocare nelle squadre di Serie A, del campionato francese (la Ligue 1) e di quello portoghese grazie anche al passaporto europeo, ottenuto tramite il pagamento di una grossa somma di denaro, che ne garantiva il libero espatrio.

Il coinvolgimento di Bruno Henrique

Le squadre citate, ovviamente, non sono state coinvolte nelle accuse. Nei casi in questione, infatti, è molto difficile per le società riuscire ad indagare in modo esaustivo sulla provenienza dei documenti dei propri tesserati. Diversa, invece, è la situazione dei calciatori: uno di questi sarebbe il giocatore del Palermo Bruno Henrique.

Secondo quanto riportato dal "Corriere del Mezzogiorno", la squadra siciliana sarebbe già corsa ai ripari, sottolineando l'estraneità ai fatti. Il club rosanero ha tenuto a precisare che, al momento del tesseramento di Henrique, il calciatore era già in possesso del necessario status di cittadino italiano. Starà ora a lui il compito di difendersi nelle sedi opportune.