Piccoli emuli dell'Isis in azione. Nella notte tra giovedì e venerdì scorso a Carpi, in provincia di Modena, tre minorenni hanno rubato 5 scuolabus dal deposito, due dei quali sono stati usati come arieti per sfondare il cancello esterno e l'ingresso principale dell'istituto tecnico commerciale Meucci, provocando danni ingenti, per almeno 70mila euro.

Non si è trattato di una "semplice bravata" o di un atto teppistico che sarebbe stato comunque grave, ma di un vero e proprio gesto criminale, come sottolineato fin da subito dal sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, appena è stato informato della sconvolgente notizia.

Dopo l'indagine dei carabinieri, i responsabili, tre minori di origine africana ma nati in Italia, tutti di età compresa tra i 16 e i 17 anni, studenti o ex studenti di quella Scuola ,sono stati arrestati e, pare, siano già nel carcere minorile di Bologna.

La notte criminale di tre minorenni

Nella notte tra giovedì e venerdì scorso, come ricostruito dai carabinieri di Carpi e dal reparto operativo di Modena, tre minori hanno fatto incursione nel deposito di bus scolastici della città emiliana, rubando inizialmente cinque mezzi. Di questi, due sono stati abbandonati in un piazzale antistante, uno in una strada nelle vicinanze, mentre con gli altri due veicoli si sono diretti presso l'istituto superiore tecnico commerciale Meucci.

Verso le 4 di notte hanno lanciato a tutta velocità gli scuolabus, quasi come fossero degli arieti, sfondando il cancello d'ingresso della scuola e l'entrata principale.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, due di questi ragazzi sarebbero studenti del Meucci, mentre un terzo sarebbe un amico. Sono minorenni di origine africana ma nati in Italia, e non è escluso che ci siano altri ragazzi coinvolti, forse maggiorenni.

Traditi dalle telecamere e dai social network

I militari sono risaliti ai responsabili del grave episodio che ricorda gli attentati terroristici dell'Isis, grazie alle telecamere del deposito e della scuola che, malgrado i minori avessero il volto coperto da sciarpe e cappucci, ne hanno comunque permesso l'identificazione. Inoltre i giovani teppisti sono stati traditi da un uso imprudente di Facebook: in una chat di gruppo si erano vantati, prima che lo portassero a termine, del loro progetto criminale.

Ora i tre minorenni sono detenuti e a disposizione della Procura presso il tribunale dei minori, perché potrebbero reiterare il reato. Devono rispondere di furto e danneggiamento aggravati, oltre che di interruzione di pubblico servizio - perché le lezioni riprenderanno solo mercoledì - e guida senza patente. È stato un miracolo che non si siano avute conseguenze ben peggiori, e che gli stessi responsabili siano rimasti illesi. Il calcolo dei danni è ancora in corso, ma sono ingenti: almeno 70mila euro solo per la scuola, mentre si parla di centomila euro di danni agli scuolabus.

La condanna del sindaco e della preside

La prima ferma condanna è stata quella del sindaco che, all'indomani dell'accaduto, si è recato presso la scuola per constatare di persona quanto fosse successo.

"Non siamo di fronte ad un semplice atto di vandalismo né ad una ragazzata", ha detto e anche scritto sul suo profilo Facebook il primo cittadino, che ha invocato una punizione esemplare per un atto criminale grave e pericoloso sia per chi l'ha commesso che per la cittadinanza.

Dal sindaco è giunto anche un plauso ai carabinieri per l'arresto dei tre minori.

Incredulità e sgomento anche all'interno del Meucci. La dirigente Teresa De Vito ha condannato il reato come grave ed esecrabile, perché è stato colpito un luogo simbolo dove si coltiva la cultura del rispetto, delle regole, della legalità, e dove si educano le nuove generazioni al senso civico e di comunità.