L'imbarazzo di Donald Trump sulla questione Carl Vinson è stato portato alla luce in modo impietoso dal New York Times, incidendo la fermezza di una tattica geopolitica ben precisa del presidente nei confronti della Corea del Nord. La famosa portaerei, classe Nimitz a propulsione nucleare che da inizio marzo aveva preso parte alle manovre congiunte di Usa e Corea del Sud nel tentativo di arginare in parte una situazione che stava improvvisamente sfuggendo di mano agli Usa, soprattuto dopo i famosi test missilistici di Pyongyang e l'omicidio del 13 febbraio di Kim Jong-nam, fratellastro di Kim Jong-un.

Navi americane verso la Corea del Nord

D'altro canto anche la Cnn aveva comunicato in modo molto chiaro successivamente agli sviluppi della situazione nordcoreana che "navi americane si sposteranno verso la penisola coreana", giustificando l'atto di forza come una risposta decisa e una mossa tatticamente influente per riportare la Corea del Nord finalmente al proprio posto. Proprio l'amministrazione americana era stata piuttosto chiara in merito; fanno testo appunto le dichiarazioni alla stampa in cui si afferma che l'aumento della presenza americana nell'area sarebbe "necessaria" dato l'atteggiamento minaccioso della Corea del Nord e gli sviluppi poco chiari della situazione test missilistici.

Canali di comunicazione poco fluidi tra Pentagono e Casa bianca

Da quanto trapela dalle ultime indiscrezioni alla base della clamorosa "gaffe" che rischia di beffeggiare il mascolino Trump agli occhi del nemico ci sarebbero delle incomprensioni riguardo i canali di comunicazione tra Pentagono e la Casa Bianca. Infatti la famosa Vinson, e gli altri quattro vascelli, tutt'altro che seguendo l'ordine di far rotta verso la Corea del nord, si stavano in realtà dirigendo a ben 3500 miglia di distanza; l'indiscrezione del New York Times rivela che la finalità era tutt'altro che bellica nei confronti della Corea, ma finalizzata esclusivamente ad una semplice esercitazione con la flotta australiana.

La prova del "fraintendimento" (come è stato definito dagli organi di stampa), sarebbe proprio una foto diramata dallo stesso Pentagono: immagine che immortalava la nota Carl Vinson navigare tranquillamente tra Ginevra e Sumatra, contraddicendo le dichiarazioni del presidente Trump di qualche giorno prima, in occasione della ferrea risposta a pyongyang, dove veniva dichiarato esplicitamente che la missione nel Mar di Giappone era già in corso.

Semplice fraintendimento o troppa fretta; la Vinson ha finalmente intrapreso la rotta verso la nordcorea, scrive il New York Times, ma arriverà nella zona della penisola coreana solo la prossima settimana, come è stato confermato successivamente dal Pentagono nel tentativo di salvaguardare la credibilità del tycoon dopo l'annuncio di aver inviato "un'armada molto potente" in un intervista alla Fox Businnes Network. Sempre sullo stile Trump, aveva anche asserito di avere sottomarini molto potenti, di gran lunga più potenti della stessa porterei. Come al solito è arrivata dopo poche ore la smentita del Pentagono.