“Buon Natale, grazie del pensiero, sei un tesoro”. Galeotta fu quell’intercettazione del 24 dicembre 2016 in cui l’ormai ex sottosegretaria alle Infrastrutture del governo Gentiloni, la senatrice alfaniana Simona Vicari, ringraziava l’armatore trapanese Ettore Morace (arrestato) per averle donato un orologio Rolex da 5.800 euro. Secondo i magistrati di Palermo che indagano sul cosiddetto Sistema Trapani, la Vicari, indagata per concorso in corruzione, sarebbe stata ricompensata per i suoi buoni uffici parlamentari, ovvero aver spinto per fare approvare un emendamento alla legge di Stabilità 2017-2019.

Circostanza puntualmente verificatasi il 20 novembre 2016: iva ridotta dal 10 al 5% sul trasporto marittimo con un danno erariale per lo Stato stimato in 7 milioni di euro. Lei questa mattina prova a difendersi con una intervista al Corriere della Sera, ma la toppa rischia di essere peggiore del buco perché, forse obnubilata dal nervosismo, se ne esce con una frase imbarazzante per tutto l’Esecutivo: “Ci sono ministri che hanno preso non uno, ma tre Rolex e sono ancora in carica”.

Oltre alla Vicari, nella rete delle indagini e delle conseguenti intercettazioni dei pm palermitani, sono finiti i due candidati a sindaco di Trapani in quota centrodestra Girolamo Fazio (deputato regionale ora agli arresti domiciliari) e Antonio D’Alì (chiacchierato senatore di FI costretto al soggiorno obbligato come i mafiosi).

Nella lista degli indagati troviamo anche il governatore della Sicilia Rosario Crocetta e il collaboratore della Vicari Marcello di Caterina.

Vicari cacciata da Delrio: ‘Chiedi scusa e dimettiti’

Simona Vicari si è dimessa da sottosegretario nella serata di ieri, 19 maggio, dopo un drammatico incontro con il titolare del suo ministero, Graziano Delrio, il quale, secondo quanto riportano le cronache, la avrebbe apostrofata con un secco: “Devi chiedere scusa e lasciare presto”.

Anche se ha promesso di fare chiarezza sul perché di quel Rolex, la Vicari, indebolita dal precedente del collega di partito Maurizio Lupi (dimessosi proprio dalla guida delle Infrastrutture per un orologio della stessa marca regalato al figlio da un amico imprenditore), ha dovuto gettare la spugna quasi subito, difesa solo sulla carta dal suo ‘capo’ Angelino Alfano.

“Non ce n’è per nessuno”, aveva esultato la Vicari con l’amico Morace dopo l’approvazione dell’emendamento, ma alla fine è divenuta lei l’oggetto di quella frase infelice.

Sugli altri personaggi coinvolti nel presunto Sistema Trapani, le intercettazioni del 12 dicembre 2016 ci consegnano l’immagine del governatore Crocetta invitato sulla barca di Morace con tanto di albergo pagato a Filicudi. L’interessato, la cui voce non compare sui nastri, nega ogni addebito: “Mai stato in barca con lui”. Da segnalare anche il coinvolgimento del ministro Claudio De Vincenti (non indagato) perché, dice Morace il 19 agosto 2016, “è quello che ci dette una mano con la Siremar (ex Tirrenia ndr), siamo andati a cena con lui e, insomma, tutto contento che ha saputo che stiamo andando bene. Insomma, ci segue”.