Il doppio pasticcio compiuto dalla maggioranza in parlamento con la legge sulla legittima difesa e con un emendamento al disegno di legge sulla concorrenza (per il telemarketing viene eliminato il requisito del consenso preventivo per le chiamate promozionali) sta producendo un cortocircuito mediatico. Questa mattina, la giornalista del Corriere della Sera Maria Teresa Meli - nota per la sua strenua difesa del renzismo, e spesso tacciata di fungere da ‘ventriloquo’ utilizzando i cosiddetti retroscena che filtrano dal Nazareno, sede del Pd - ha pubblicato un articolo in cui attribuisce il solito virgolettato captato in esclusiva.
“Non è pensabile andare avanti un altro anno così”, avrebbe comunicato a denti stretti Matteo Renzi ai suoi. Ricostruzione che, per una volta, ha fatto saltare sulla sedia l’ex premier. Le parole riportate dalla Meli, scrive in una nota l’ufficio stampa di Renzi, sarebbero esclusivo frutto della “fantasia” della giornalista più amata (fino a ieri) dai Dem
Le rivelazioni della Meli
Secondo Maria Teresa Meli, dunque, il segretario Pd, imbufalito per gli errori da principianti commessi da David Ermini e dagli altri relatori nella legge sulla legittima difesa approvata dalla Camera (le prese in giro sulla possibilità di sparare di notte ma non di giorno sono diventate virali sul web), avrebbe sbottato dando, di fatto, il benservito al governo Gentiloni.
Oltre alla considerazione che un altro anno vissuto in questo modo confuso, e lo scivolone sul telemarketing ne sarebbe la conferma, sarebbe impossibile da sostenere, Renzi si sarebbe lasciato andare ad una considerazione amara sui due provvedimenti. “Fanno incavolare la gente”. “Ragazzi - avrebbe poi aggiunto il segretario Pd secondo la Meli - ma come vengono gestite le cose?
Non si può continuare, un anno così confuso non lo reggiamo”. Anche se non nomina le “elezioni anticipate”, Renzi avrebbe chiesto ai suoi di tenersi pronti. Ma la campagna elettorale sembra comunque essere già in atto, con Matteo che prova a scaricarsi delle responsabilità dando la colpa della figuraccia sul telemarketing ad un emendamento del solito M5S che ora, accusa, prova a metterlo “in carico a noi”.
La nota dell’ufficio stampa di Renzi che smentisce la Meli
Questa ricostruzione che agli addetti ai lavori era sembrata abbastanza credibile, viene invece seccamente smentita dall’entourage renziano. “Quanto viene riportato in un articolo a firma di Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, attribuito a Matteo Renzi - comunica in una nota il suo ufficio stampa - è completamente destituito di qualsiasi fondamento. Si tratta di virgolettati e ricostruzioni riconducibili esclusivamente alla fantasia della giornalista”.