Dopo le recenti provocazioni arrivate da Pyongyang in merito all'ennesimo test balistico effettuato, ora l'America di Donald Trump mostra i muscoli lanciando uno dei super missili in dotazione. Un test balistico quello effettuato dagli U.S.A che in realtà potrebbe essere anche percepito come un atto di forza nei confronti della Corea del Nord. Secondo gli addetti ai lavori, sembrerebbe che l'azione condotta dagli Stati Uniti avrebbero avuto il compito di smorzare i toni provocatori di Kim Jong-un, mostrando la reale potenza militare in dotazione all'esercito americano.

Donald Trump mostra i muscoli a Kim Jong-un

Se da una parte Pyongyang ha mostrato indifferenza alle richieste americane di interrompere immediatamente i test nucleari, dall'altra gli Stati Uniti d'America, forse stanchi delle continue provocazioni, hanno effettuato nella giornata di ieri un test missilistico che ha impressionato gli addetti ai lavori e probabilmente, la dimostrazione balistica ha avuto anche il compito di impressionare eventuali avversari. Mentre la Corea del Nord ha effettuato di recente due test balistici, entrambi falliti, gli USA hanno lanciato uno dei missili Minuteman III, in grado di supportare una testata nucleare e proprio come già mostrato nella giornata di ieri, in grado di colpire un obiettivo specifico ad una distanza di 4200 miglia circa.

Il Minuteman III ad oggi ha un costo di 40 milioni di dollari

Nella giornata di ieri gli Stati Uniti hanno effettuato un test missilistico utilizzando il Minuteman III. Il missile è stato lanciato dalla base di Vandemberg in California, ed ha finito la sua corsa nell'oceano pacifico, a largo delle isole Marshall. Il missile in questione è creato negli anni 70 ed ha avuto un costo di 7 milioni di dollari, aggiornato e perfezionati fino ad oggi al fine di migliorarne le capacità, attualmente ha un valore di ben 40 milioni di dollari e come già mostrato dal recente test, è in grado di colpire un obiettivo nell'oceano pacifico partendo dalla California.

Gli U.S.A hanno attualmente in dotazione ben 420 missili Minuteman III, pronti per essere utilizzati in caso di eventuale conflitto.

Mentre Trump chiede il dialogo alla Corea del Nord, le flotte sono schierate

Di recente il presidente degli Stati Uniti d'America ha riferito ai media di essere disposto ad incontrare Kim Jong-un al fine di trovare un dialogo e mettere fine alle attuali incomprensioni che stanno aumentando di giorno in giorno, le possibilità di un conflitto.

Anche se queste dichiarazioni hanno aperto uno spiraglio al dialogo tra i due paesi, le forze militari americane sono già giunte nel pacifico. Nei pressi della Corea del Sud, oltre al sistema anti missile THAAD, sono giunte la flotta Vinson ed ulteriori due portaerei che unitamente alle forze Sud Coreane, stanno vigilando sulla delicata situazione. Oltre allo schieramento americano ed alla massima allerta lanciata dalla Corea del Sud, il Giappone ha varato da poco la sua nuova ed avanzata portaerei, la quale sta vigilando nel mar del Giappone pronta ad intervenire in qualsiasi momento. La Cina, che non ha ancora accettato le richieste d'intervento contro Pyongyang, ha comunque armato alcuni cacciabombardieri, pronti ad essere messi in volo nel caso in cui la situazione possa deteriorare.