La donna più pesante al mondo, un'egiziana di Alessandria D'Egitto, è morta oggi a soli 37 anni. Era arrivata ad un peso di 500 chili e recentemente era scesa a "soli" 250 chili. Il suo nome era Eman Ahmed Abd El Aty, ed è deceduta in un ospedale degli Emirati Arabi uniti, il "Burjeel" di Abu Dhabi, a causa di complicazioni dovute alla sua enorme mole. Il Daily Mail riporta la notizia insieme ad alcune indiscrezioni sul suo peso, i 5 quintali registrati lo scorso anno e i 2 quintali e mezzo dopo un'operazione molto complessa. La perdita di tutta quella massa grassa è stata determinata da un recente intervento che la donna aveva subito in India, un'operazione di chirurgia bariatrica necessaria per evitare ulteriori disagi ad una persona che già aveva gravissimi problemi cardiaci e renali.

Per la prima volta, Eman era stata costretta a lasciare la sua casa ad Alessandria per recarsi in India, dato che spostarsi per lei era un problema insormontabile. Ma purtroppo l'operazione, che le ha permesso di perdere ben 2 quintali e mezzo, non è bastata a scongiurare il pericolo costante e a salvarle la vita, perché dopo neanche un anno dal suo viaggio in India, il peso eccessivo e le condizioni già precarie di salute le hanno stroncato cuore ed i reni.

Le "donne cannone"

Eman era diventata la prima donna più pesante al mondo dopo il decesso di un'altra "primatista assoluta", Carol Ann Yager. Prima della sua morte, nel 1994, Carol Yager, un'americana del Michigan, era arrivata a pesare 540 chili per 1 metro e 70 di altezza, il record assoluto di tutti i tempi.

Anche lei morì molto giovane, a soli 34 anni. I suoi disturbi alimentari originavano da abusi sessuali familiari che Carol subì da bambina. Mentre per Eman, che alla nascita pesava già 5 chili, i problemi derivavano da uno scorretto funzionamento della tiroide, che le aveva causato un ingente aumento di peso già in tenera età, costringendola a dover lasciare la scuola pubblica.

Le sue condizioni erano poi peggiorate fino ad imprigionarla tra 4 mura e poi ad immobilizzarla. Eman non poteva più camminare, e l'intervento dello staff indiano, guidato dal prof. Muffazal Lakdawala, doveva "rimetterla in piedi". Dopo l'operazione la donna aveva subito una convalescenza di 4 mesi in Idia per poi essere trasferita negli Emirati, dove però neanche uno staff dedicato di 20 medici e di un'equipe preparatissima sono riusciti ad evitare i problemi cardiaci che le sono stati fatali.