Secondo un nuovo documento che sarebbe emerso, il vaticano e una delle più alte cariche della magistratura di Verona, erano a conoscenza del fatto che nell'Istituto Provolo erano stati commessi degli abusi su bambini sordomuti almeno da parte di tre persone, laici e preti.
Scandalo in Vaticano
Per quanto riguarda il caso Provolo di Verona, nel 2010 fu lo stesso Monsignor Mazzoni, delegato del Vescovo, a chiedere che l'indagine venisse condotta da personale laico e non ecclesiastico, proprio per garantirne l'imparzialità. A distanza di anni, si è scoperto che quell'inchiesta venne realmente seguita da un laico, Mario Sannite, un magistrato in pensione da anni, che aveva passato gli anni della sua carriera lavorativa con l'incarico prima di presidente della sezione pensale del tribunale di Verona e poi, della corte d'appello.
Questa decisione rilanciò in positivo il profilo della chiesa che sembrava davvero volesse condannare i preti pedofili, ma a distanza di qualche anno, qualcosa non torna.
Tutti gli atti della commissione vennero secretati a tal punto che anche le stesse vittime non li hanno potuti visionare; il giornale Fanpage.it, è però entrato in possesso di alcuni di questi documenti ed è riuscito a diffonderli.
L'alibi perfetto
Il 9 ottobre del 2011, il magistrato Mario Sannite, inviò al vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, la relazione riguardante il caso "Istituto Provolo" e secondo quanto scritto, l'Associazione dei sordomuti, avrebbe denunciato gli abusi sessuali per ricattare la Compagnia di Maria che gestiva l'Istituto Provolo; come prova, secondo Sannite, ci sarebbe quella che le denunce sarebbero state fatte a distanza di anni e che fossero state pubblicate sui giornali.
Insomma, c'è il risvolto della medaglia, l'incarico gli era stato affidato per indagare sui preti e non sulle vittime e a testimonianza di questo vi è una dichiarazione fatta da Sannite che recita queste testuali parole "non ci sono motivi per dubitare" in riferimento al fatto che sia Don Rino Corradi che Don Micheloni non fossero nell'Istituto quando furono compiuti gli abusi, mentre le accuse per Don Piccoli, secondo il magistrato, avrebbero un "carattere di verosimiglianza".
Eppure qualcosa non torna dal momento che, il 24 maggio 2011, Sannite venne intervistato durante il programma Matrix, dichiarando che "almeno tre persone tra preti e laici avevano ammesso di aver commesso delle violenze su minori", molto diversa dalla lettera che successivamente inviò al vescovo, dove il personale, sembrava avere un alibi perfetto.