Chi l'avrebbe mai detto che prendere l'ascensore potesse essere così pericoloso. A Milano una tredicenne si è trovata faccia a faccia con un maniaco che, dopo aver abusato di lei, si è costituito presso la procura di Milano. Edgar Bianchi, questo il suo nome, ha chiesto di essere sottoposto a delle cure, come riportato da Tgcom24. L'uomo era uscito dal carcere dopo aver scontato otto anni per violenze sessuali. Il 40enne barman genovese aveva cambiato città, trasferendosi a Milano, per seguire la sua fidanzata. Voleva cambiare anche vita, sposarsi, ma qualcosa è andato storto.

Negli ultimi tre anni era riuscito a condurre una vita esemplare, salvo poi ricascare nell'errore. Per sua stessa ammissione, Bianchi ha aggredito la tredicenne in zona Fiera. Come un predatore seriale, Edgar ha seguito la vittima fin sul pianerottolo della sua abitazione.La tradicenne, terrorizzata, non è riuscita a chiedere aiuto. Bianchi ha poi percorso il tragitto di ritorno, prima dell'arrivo della polizia. Solo in un secondo momento ha pensato di costituirsi. E' iniziata un serrata caccia all'uomo, durata un giorno intero. Una perizia psichiatrica ha definito il reo "narcisista istrionico con tendenze sadiche".

Il maniaco dell'escensore si costtuisce e confessa

Bianchi,dopo essersi costituito, ha confessato.

Dunque è stato fermato e tradotto in carcere. La polizia era comunque già sulle sue tracce, grazie alla descrizione dettagliata fornita dalla vittima. Il maniaco sarebbe stato tradito da un tutore alla gamba destra, un particolare che lo rende riconoscibile.Grande apporto si è avuto anche grazie alle telecamere di videosorveglianza collocate nella zona.

Fatale è stata anche la tessera dell'abbonamento Atm inserita ai tornelli della fermata della metropolitana. Così, a quel volto, si sono aggiunte le generalità precise e non è stato difficile incastrare il violentatore.Sono in corso anche approfondimenti su diversi casi di violenza e molestie.Potrebbero dunque emergere dei collegamenti con il caso della tredicenne.In particolare, due casi sono stati presi in esame: una violenza ai danni di una vittima di 6 anni e un'altra ai danni di un'ottantenne.

Tuttvia, a giudicare dalle modalità d'azione, potrebbe anche trattarsi di casi che non hanno nulla a che vedere con quello in esame. Anche se si tratta di uno stupratore seriale, può darsi che non c'entri nulla con altre violenze. Non resta che attendere ulteriori sviluppi della vicenda.