Questa volta Kamil parla in studio e mostra il suo volto. Per chi non ne fosse a conoscenza ci riferiamo al super testimone protagonista del libro inchiesta di Gianluigi Nuzzi, Peccato Originale, edito da Chiarelettere (352 pagine).

Il giovane ieri, 17 novembre 2017, si è mostrato alle telecamere di Quarto Grado, lasciandosi intervistare in diretta dal conduttore. Senza indugio ha ribadito la sua denuncia verso un prelato che, durante la sua presenza al preseminariato ha avuto rapporti con il suo compagno di stanza.

L'edificio San Carlo dove si svolge il preseminario, è l'unico luogo in vaticano in cui sono ammessi bambini.

Kamil lo ha frequentato dal 2009, appena 13 enne, fino alla sua espulsione nel 2014. Gli abusi risalirebbero al 2011/2012 ma solo nel 2014 Kamil ha trovato la forza di raccontare ai superiori del preseminariato cosa stava accadendo. Ma proprio a seguito di questi colloqui venne espulso. Dopo ripetute denunce il 23 novembre del 2016 Kamil decide di scrivere direttamente a Papa Francesco una lettera di quattro pagine. Pagine dove raccontava dei continui abusi subiti dal suo compagno di stanza, nome di fantasia Paolo, da parte di G., da giugno 2017 divenuto regolarmente sacerdote.

Più di una vittima di abusi

Ma parrebbe che le vittime, all'interno del preseminariato San Carlo, siano state più di una.

Alla precisa domanda del conduttore, Gianluigi Nuzzi, se fosse a conoscenza di altri casi di abusi, il giovane Kamil, presente in studio, annuisce e dichiara di conoscerne almeno un altro caso e sempre nella stesa struttura. Specifica che però lui è stato testimone oculare solo di ciò che accadeva nella sua stanza tra il suo compagno e G.

Il testimone ci tiene anche a precisare che il suo non è un gesto di vendetta, in quanto cacciato dal preseminariato dopo e a fronte di queste sue denunce. Inoltre ora è uno studente universitario impegnato e pertanto non avrebbe alcun vantaggio da trarne.

Questo chiarimento è doveroso dal momento in cui, sempre durante la trasmissione, per par condicio, si è dato spazio anche al rettore del preseminario.

Nel servizio di Anna Boiardi il rettore dichiara che ai tempi lui non c'era, ma dopo alcune indagini hanno capito che era tutta un'invenzione. Interpellato ai microfoni di Quarto Grado è proprio Magistrali a dire che "Kamil scrive queste cose perché vuole ritornare. Si sono messi d'accordo..." Conclude con un discorso circa l'età delicata dove sarebbero avvenuti i fatti e sostiene che sia stato trasformato in reato ciò che può accadere nell'età evolutiva. Fatti accaduti tra due ragazzi della stessa età.

È pur vero che tra il compagno di stanza di Kamil, il presunto abusato, e l'oramai sacerdote G., il potenziale carnefice, la differenza d'età è davvero poca.

Molto dura però la replica di Kamil: "Anche se erano quasi coetanei, non aveva la forza di reagire, perché c'era un vero e proprio dominio psicologico.

Don G. Era il cocco del rettore. Per tutti era chiarissimo che mettersi contro lui significava mettersi automaticamente contro il rettore. Quelli erano abusi sicuramente..."

Quindi mentre Kamil e il suo compagno di stanza Paolo hanno portato questi ricordi come pietre per anni, Don G. ha serenamente continuato la sua "carriera" ecclesiastica", dicendo la sua prima messa l'11 giugno. Postando addirittura su Facebook le foto dei suoi momenti più felici. Ha esercita in alcune comunità pastorali vicino a Sondrio. Questo fino allo scorso fine settimana, quando le testimonianze di Kamil sono state rese pubbliche. Da allora Don G. è irreperibile. Il suo profilo Facebook è stato chiuso. I ben informati lo danno come ospite in una struttura religiosa di Como, in attesa che si calmino le acque.

Ma perché nonostante le varie denunce Don G. è comunque riuscito a divenire sacerdote?

Quarto Grado raggiunge anche Monsineur Herouard allora rettore del seminario francese, dove G, trascorse del tempo prima di divenire sacerdote. Monsieur Herouard dice che era a conoscenza delle lettere di denuncia ma che all'interno delle stesse, a suo parere, vi erano spiegazioni contraddittorie che mostravano una personalità confusa. E, in ogni caso, non vi era niente di sufficientemente comprovabile per dover interrompere il percorso spirituale di G.

I soprannomi dei monsignori

Nella sua testimonianza in studio, il giovane Kamil parla anche di atteggiamenti a suo parere equivoci che alcuni monsignori tenevano verso i ragazzi più piccoli al preseminariato.

Gesti, a suo dire, molto imbarazzanti, magari nella cappella Sistina, prima di una funzione. Tutto ciò si intonava ai soprannomi con cui alcuni Monsignori venivano chiamati sia dagli alunni che dai presti stessi come, per esempio, la Vipera e la Grassa. Il professor Alessandro Meluzzi, ospite fisso in studio, lancia una riflessione finale degna di nota. "L'omosessualità è un'inclinazione. Nei seminari cattolici questa è altissima. Perché nella dottrina è condannata se agita, molti si rifugiano nel seminario per non dover affrontare il problema. Una sorta di preselezione all'origine". Kamil conferma: nei seminari c'è altissimo tasso di omosessualità.

Per ora, quindi, versioni contrastanti...

Attendiamo che gli organi preposti alla giustizia facciano chiarezza.