A Milano l'ikea ha deciso di licenziare una donna 39enne, Marica Ricutti, a causa della non osservanza dei turni di lavoro. Come riportano diverse testate e la stessa Ansa, la donna non ha potuto rispettare i suoi turni di lavoro a causa di impegni familiari. Più specificatamente, la donna è madre di due figli, uno di essi disabile: l'orario di lavoro che gli era stato assegnato dalla multinazionale svedese coincideva con quello della terapia allo stesso figlio disabile, ecco spiegata la mancata osservanza dei turni. Sempre stando a quanto riportato dall'Ansa, la donna aveva anche provato a spiegare la questione ai rappresentanti dell'azienda, ma a quanto pare non è servito a nulla.
La solidarietà e la protesta dei colleghi di Marica
Il licenziamento di Marica Ricutti è stato accolto molto negativamente dai suoi colleghi di lavoro, che hanno deciso di esprimere ed affermare la propria piena solidarietà alla donna. Come riportato nell'articolo dell'ANSA dedicato alla vicenda, gli stessi colleghi hanno deciso di organizzare uno sciopero contro la multinazionale svedese e il segretario milanese del sindacato 'Filcams Cgil', Marco Beretta, ha dichiarato che con tale licenziamento Ikea ha lanciato un segnale molto forte e preoccupante a tutti i suoi lavoratori.
La multinazionale svedese, l'articolo 18 e la violazione dei diritti dei lavoratori
La notizia del licenziamento di Marica Ricutti è stata discussa e criticata anche nel mondo della politica italiana.
Come riporta un articolo del 'Corriere Della Sera', il capogruppo del partito di centrosinistra 'Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista' Francesco Laforgia ha dichiarato il suo sostegno allo sciopero dei colleghi della donna e ha scritto che c'è la necessità di ripristinare le tutele garantite dall'articolo 18, in quanto esse avrebbero a che fare con la civiltà giuridica dell'Italia e con il funzionamento della stessa civiltà in generale.
Comunque sia, si può ben dire che il licenziamento della donna costituisca una decisa violazione dei diritti dei lavoratori - in questo caso specialmente delle lavoratrici madri -, episodio deplorevole soprattutto perchè la multinazionale svedese non è nuova alla violazione degli stessi diritti dei lavoratori. Questo aspetto costituisce certamente un 'lato oscuro' di questa azienda di cui si parla troppo poco, al contrario dell'innegabile innovatività e di altri lati positivi che contraddistinguono la stessa Ikea.