Già il giorno dopo i fatti del Bataclan e degli altri attentati, ovviamente, gli artisti in tour hanno dovuto rivedere i loro programmi. Fra i primi a rinviare, per questioni d'immediata contingenza (il loro concerto era previsto per il 14 novembre) sono da menzionare gli U2. In riguardo, Bono Vox e compagni hanno semplicemente precisato che «L’evento non si farà, ma è solo rimandato in tempi più opportuni».

Gli U2 hanno lasciato intendereche la decisione di rimandare la loro programmata esibizione parigina è stata una scelta condivisa ma, nello stesso tempo, legata e suggerita dall’ organizzazione che s’interessa dei concerti.

Insomma, per questioni di sicurezza si è voluto, nel caso della band irlandese, evitare un possibile nuovo bersaglio per i terroristi. Comunque, a rientrare nella tipologia delle date ritardate per gli stessi principi, ci sono parecchi nomi altisonanti della musica internazionale. Fra questi si possono senz’altro citare artisti come Editors, Rudimental, Motörhead.

Annunci di cancellazioni di tour e concerti

Altri musicisti, invece, hanno scelto come soluzione non il posticipo, ma, draconianamente, l’eliminazione dell’esibizione. Per esempio possiamo citare i Coldplay e il loro previsto live a Los Angeles:quest’ultimo è stato di fatto annullato, pur facendo partecipare in modo corale e segnatamente per qualche canzone il loro pubblico.

Sulla stessa scia e ancora più radicale, è stata la presa di posizione dei Foo Fighters in riguardo al loro impegno concertistico: l’intero tour che avrebbe avuto l’incipit il 14 novembre a Torino è stato completamente azzerato.

Gli stessi musicisti della band hanno scritto su Facebook: «È con profondo rammarico e sincera preoccupazione per tutti coloro che si trovano a Parigi che siamo costretti ad annunciare la cancellazione del resto del tour.

Alla luce di questa violenza senza senso, la chiusura delle frontiere e il lutto internazionale, non possiamo continuare in questo momento». Ma, parlando della data d’inizio tour venuta meno ai Foo Fighters non si può non ricordare, e proprio appartenente al Bel Paese, una cantante che, anche lei come tante star della musica, ha dovuto rivedere i suoi programmi artistici.

Infatti, anche Carmen Consoli ha annullato i suoi concerti.

La cantautrice di matrice rock ha, come i Foo Fighters, liberata la sua emozione su Facebook scrivendo: «Venerdì ero a Parigi, ho trascorso la serata e la notte rintanata ad ascoltare i rumori salire dalla strada: spari, urla, sirene. Ho atteso e riflettuto ma ora non posso cantare».Chi invece ha proseguito imperterrita e indomita, è stata l’americana Madonna. La signora Ciccone – statunitense ma con evidenti origini italiane – ha intonato “Like a Prayer” per le ferite di Parigi. L’occasione è stata il concerto di Stoccolma: ad un certo punto e dal palco, ha deposto la chitarra e con voce carica di emozione ha dedicato il suo famosissimo brano alle vittime di Parigi.