"Personalmente, credo che la poesia sia quel filo sottile che collega la mente al cuore."Semplici e dirette sono le parole diDiego Baruffi nel descrivere il senso del suo comporre versi. E coerente con questo spirito è il titolo della sua raccolta, "La via del cuore". Un agile libriccino autopubblicato, che l'autore si appresta a presentare il 23 gennaio 2016, al Politeama di Manerbio (BS).

Nelle immagini che fluiscono, per citare le dichiarazioni rilasciate di persona dall'autore, "nulla è lasciato alla fantasia dell'inventare, perché tutto nasce dalla sensibilità di un profondo senza fine che esiste all'interno dell'uomo." La poesia di Baruffi è ricerca di forza espressiva per descrivere un mondo sempre più sconosciuto e incomprensibile.

Come recita Massimiliano Magli nell'introduzione, proprio perché la realtà si fa inafferrabile, "l'anima si fa ancora più orgogliosa, gagliarda nella sua magnifica fragilità" (p. 5). E cerca parole concrete per esprimersi.

L'autore

Diego Baruffi è nato a Manerbio (BS) il 17 maggio 1971. Fin dalla giovane età, ama la musica, il canto, la scrittura e la poesia, ma ha dovuto coltivarle da autodidatta. A sedici anni, con alcuni amici d'infanzia, ha fondato un gruppo musicale, dove suonava la chitarra acustica e cantava. Nel 2001, ha ripetuto l'esperienza formando il trio"Blu Angels". Essi proponevano un revival degli anni '70e brani di sua composizione, in piazze, teatri e locali della provincia di Brescia.

Nel 2004, Baruffi ha cominciato a collaborare col quotidiano "Bresciaoggi", nonché con mensili locali. Èstato più volte invitato a presentare Libri di autori italiani, fra cui Giorgio Baietti, Gianfranco MicalieLuigi de Magistris.Ha partecipato a conferenze su temi culturali e di cronaca nera.

La raccolta

I testi di Baruffi sono preceduti dall'introduzione diMassimiliano Maglie da una dedica alle due "Muse", la moglie Alessandra e il figlioletto Francesco.

A questi sono rivolti i primi due versi: "Vi odo ogni giorno/camminare dentro di me" ("La via del cuore", vv. 1-2, p. 9). Seguono alcuni quadretti di campagna bresciana: "La vigilia di Natale"innevata (p. 10); "La Madonnina del Rosario"(p. 11), che offriva ai bambini un pretesto per rientrare più tardi; passeggiate "Nella nebbia"(p.

12) e "Nella notte"(p. 12), al fianco della solitudine e della malinconia. Dal ricordo dei luoghi a quello delle persone: si approda a "L'ultimo viaggio"(p. 13) dei cari estinti, a un presente bagnato da lacrime e a un futuro asciugato dalla memoria di un sorriso.Seguono poi numerosi versi d'amore, di volta in volta perduto, sognato, presente e silenzioso: uno "spazio di tempo/dove il presente diventa eternità" ("Spazio di tempo",vv. 7-8, p. 17).

Non mancano i pensieri cupi: la superbia della "Donna del trono"(p. 21), "Il temporale"che si annuncia (p. 22), un compianto su "Il fiume" ormai putridoe incapace di regalare vita (p. 22). "Il rimorso"(p. 23) ritorna come il vento e l'anima piange nella "Poesia bruciata"(p.

23). La raccolta si chiude con un monito contro "Potere e denaro"(p. 24). Poche pagine di gustonaif, senza raffinatezze tecniche, pensate per chi ha voglia di trascorrere qualche ora col cuore del poeta paesano.