Nei giorni della spirale economica innescata dall'inflazione del gigante cinese c'è una notizia a destare l'interesse degli esperti, bella quanto inaspettata: nel secondo quadrimestre l'economia greca è cresciuta dello 0,8 percento. Un punto percentuale oltre le attese, visto che per i mesi di aprile, maggio, giugno e luglio, le stime sull'economia ellenica segnava un triste di un calo dello 0,2 percento. Più di quanto sia cresciuta la Gran Bretagna, che nello stesso periodo ha segnato un più 0,7 percento.

Boom della vendita delle auto: +47percento ad aprile

Difficile che si tratti di un effetto benefico della cura politica di Syriza, il partito della sinistra radicale in carica dallo scorso gennaio e impegnato nel difficile compito della mediazione con i creditori internazionali. Se si analizzano i dati più a fondo, infatti si comprende come questi dati rischino di essere un effimero fuoco di paglia dell'economia ellenica, che da qui alla fine dell'anno dovrebbe contrarsi del 2 percento. A trainare la crescita è stata infatti soprattutto la vendita delle automobili e delle immatricolazioni, aumentate del 47 percento solo nel mese di aprile. Un 15 percento in più nei primi 5 mesi dell'anno. Per far capire il gap con gli altri paesi, basta spulciare i dati della Germania, che nello stesso periodo ha visto salire di un 3,2 percento la vendita delle autovetture.

Quel che solitamente è interpretato come un segnale di buona salute per un'economia, purtroppo però, nel caso della Grecia, è da intendersi come un segnale disfiducia verso il futuro, condizionati dai continui slogandella fuoriuscita dall'euro, dai timori della svalutazione dei propri risparmi dovuti al ritorno alla Dracma e della chiusura delle banche che ne è seguita.

Comprano auto per timore della crisi

Secondo quanto riferisce il “Sole 24 Ore” da novembre i greci hanno ritirato più di 30 miliardi di euro. Pochi sono riusciti a parcheggiarli all'estero, così, i greci hanno deciso di acquistare automobili, approfittando anche di un calo dei prezzi del 1,5 percento. I dati segnano inoltre un calo in altri settori chiave: come quello dei servizi, scesi del 24 percento.

Sul “Guardian” Jamie Murray, economista di “Bloomberg” non ha dubbi: “E' possibile che la paura di veder congelati e prosciugati i propri risparmi abbia indotto i greci a fare delle spese che altrimenti non avrebbero fatto”. Il resto l'ha fatto la deflazione, che ha guidato la ripresa. E pazienza se con questa mossa buona parte degli introiti sia finito alle aziende automobilistiche tedesche, traino dell'economia della tanto "odiata" Germania.

In attesa dello sblocco delle trattative con l'Ue

In questi giorni il governo Tsipras sta negoziando il piano di aiuti con i creditori finanziari. L'osso duro rimane la Germania di Angela Merkel e il suo ministro delle finanze Wolfagang Schaeuble, contrari alla ristrutturazione del debito greco con l'immediata elargizione del prestito di 86 miliardi e favorevoli alla concessione di un prestito ponte temporaneo finché non verrà effettuato il pacchetto di riforme.