Poste Italiane segna un +4,61% in borsa nella giornata del 6 marzo 2017, in controtendenza con l'andamento complessivo di Piazza Affari (che segna una flessione di circa l'un per cento). Il tutto si deve, sembra, ad alcune indiscrezioni filtrate a seguito dell'audizione al Senato italiano dell'Amministratore Delegato di Poste, Francesco Caio. Gli operatori qualificati del mercato scommettono infatti su un possibile dividendo maggiorato che potrebbe essere deciso dal Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane, anche in vista del collocamento della seconda tranche di azioni ordinarie (circa il 30% delle azioni ancora in mano al Tesoro italiano).

I fatti reali parlano comunque di un'audizione molto positiva al Senato della Repubblica (commissione Industria), nella quale l'amministratore delegato, Francesco Caio, ha sostanzialmente confermato che la cedola ordinaria sarà aderente a quanto precedentemente comunicato agli investitori, ovvero un dividendo da distribuire corrispondente a circa l'ottanta per cento dell'utile netto (il dividendo del 2016 è stato di 0,34 euro per azione, la previsione da confermare per il 2017 è di 0,38 euro per azione).

Sul fronte degli investimenti, l'amministratore delegato, conferma la disponibilità di Poste a finanziare progetti infrastrutturali utili per il Paese con risorse provenienti dai fondi disponibili fino a sei o sette miliardi di euro.

Poste è da tempo impegnata nel cambiamento e co-finanzia progetti di digitalizzazione (ad esempio SPID - il servizio di identità digitale nazionale) che risultano utili al progresso del Paese ed al raggiungimento degli standard minimi europei in materia.

Concludendo l'audizione, Caio ha anche risposto ad alcune domande dei cronisti, fra cui spicca il possibile interessamento da parte di Poste Italiane alla questione Alitalia.

Nonostante già in passato l'azienda sia intervenuta con alcuni investimenti in favore di Alitalia, la linea dettata da Caio non sembra lasciare spazi di manovra per ulteriori investimenti in questo ambito.