Gli italiani hanno imparato a familiarizzare con la parola default fin dalla crisi dell'Argentina risalente all'ormai lontano 2001, quando il Governo sudamericano ha dichiarato la moratoria sul debito dello Stato. Da allora si sono susseguiti una serie di eventi che hanno visto interessare detentori di obbligazioni pubbliche e private. Ma cosa si intende esattamente con il termine default? Vediamo insieme una definizione operativa, per cercare di capire meglio i fatti recentemente avvenuti in Venezuela.

Il default, cos'è e come funziona

La parola default indica l'incapacità di un debitore di onorare le proprie promesse di pagamento nei confronti di un creditore.

L'incapacità può essere espressa da un'azienda (default privato) o da uno Stato (default pubblico). Il termine deriva dall'ambito anglosassone e sta ad indicare "una mancanza". Quando un default coinvolge uno Stato, non è però mai totale. Per questo motivo, in tali casi si sente spesso parlare di "default selettivo" e di "ristrutturazione". Con quest'ultima accezione si indica infatti la dilazione dei pagamenti nei confronti dei creditori, mentre al contempo lo Stato si trova costretto a tagliare la spesa pubblica e ad aumentare le imposte per sostenere i rimborsi.