L’anno 2017 si registra come l’anno dove si è verificato un calo degli sbarchi degli migranti nelle coste italiane. I dati del Viminale, calcolati dal 1 gennaio al 2 agosto 2017, parlano di 95,215 contro i 97,892 che si sono verificati nel 2016, questo vuol dire -2,7%. Anche il direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), Federico Soda, conferma che sta soffiando un vento di cambiamento.

Durante un'audizione del Comitato Parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, Soda ha affermato che gli arrivi di eritrei hanno avuto un calo dal 2015-2016, per avere un ulteriore calo anche durante quest’anno.

Secondo lui, questo avviene come risultato dei controlli molto severi in Sudan, dove è stata applicata l'assistenza tecnica sia dalla parte sudanese, sia dalla parte di altri paesi, compreso anche l'Italia.

Un altro paese chiave nel quadro migratorio secondo Federico Soda, è anche il Niger, poiché la maggior parte dei migrati che scelgono di partire dall'Africa occidentale passano per questo paese, per poi finire in Libia.

Secondo questo analisi, si sottolinea il fatto che le partenze sono avvenute esclusivamente dalla Libia e non ci sono partenze dall'Egitto verso le coste italiane.

Il ruolo dell'OIM in Niger

Grazie anche da attività finanziate dal governo italiano, l'Oim è molto partecipativo in Niger, con dei centri di accoglienza che sono stati aperti per offrire assistenza ai migranti.

In questi centri di assistenza viene effettuato un percorso informativo riguardanti i pericoli ai quali vanno incontro a continuare il loro percorso di migrazione. Dopo questa fase, si prosegue nel loro percorso migratorio e di incentivarli a ritornare nel loro Paesi di origine.

Secondo il direttore dell'Ufficio di Coordinamente per il Mediterraneo dell'Organizzazione Internazionale per le migrazioni (OIM), Federico Soda sono stati più di tremila le persone che sono state rimpatriate dal Niger e più di 5 mila dalla Libia, durante il 2017, cifre propense ad un ulteriore aumento.

Fermata a Lampedusa la nave Iuventa della ong tedesta

Intanto, durante la notte del 2 agosto la Guardia costiera italiana al largo di Lampedusa ha bloccato una nave della ong tedesta Jugend Rettet. La nave chiamata Iuventa è stata scortata fino al porto per dei controlli approfonditi con la motivazione di non aver firmato il protocollo di comportamento. Dalla sua parte, la Ong tedesca fa sapere che si tratta di una procedura standard e che nave Iuventa non è stata confiscata e l'equipaggio non è stato arrestato.